Regista: Steven Soderbergh
Cast: Benicio Del Toro, Demiàn Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mínguez, Jorge Perugorría, Edgar Ramirez, Victor Rasuk, Armando Riesco, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro, Yul Vazquez, Ramon Fernandez, Julia Ormond, René Lavan, Roberto Santana, Vladimir Cruz, Sam Robards, Jose Caro, Pedro Adorno, Jsu Garcia, María Isabel Díaz, Mateo Gómez, Octavio Gómez, Miguelangel Suarez, Stephen Mailer, Roberto Urbina, Marisé Alvarez, Christian Nieves, Andres Munar, Liddy Paoli Lopez, Francisco Cabrera, Pedro Telémaco, Milo Adorno, Alfredo De Quesada, Juan Pedro Torriente, Jay Potter, Blanca Lissette Cruz, Laura Andújar, Euriamis Losada, Unax Ugalde
Genere: Biografico
Durata: 126 Min
Distributore: Bim
Trama: Parte prima.26 novembre 1956. Fidel Castro parte verso Cuba con un gruppo di un'ottantina di ribelli. Uno di loro è Ernesto Guevara, un medico argentino a cui presto verrà attribuito il soprannome 'Che'. Il gruppo ha una finalità precisa: abbattere il regime dittatoriale di Fulgencio Batista sostenuto dagli americani. Il Che si dimostra da subito un combattente abile particolarmente versato nell'arte della guerriglia. Diventa così sempre più famoso tra i suoi compagni e tra la popolazione per la sua determinazione mista a una profonda passione per i più deboli e sfruttati. Ben presto diventerà un comandante e, con la vittoria dei castristi, uno dei miti di quella rivoluzione.Parte seconda. Dopo l'insediamneto del governo guidato da Fidel Castro il Che è al vertice della sua popolarità e gli viene offerto un Ministero. Ma il combattente Guevara lascia ben presto Cuba. In altre parti del mondo c'è gente che soffre e che deve essere sostenuta dalla lotta armata. Dopo una breve presenza in Congo la sua meta è la Bolivia. Qui troverà condizioni ancor più difficili ed estenuanti sia sul piano climatico che su quello politico. Infatti il partito comunista locale gli fa il vuoto intorno non concordando con i suoi metodi di lotta. Lasciato solo il Che finirà con l'essere accerchiato dalle truppe dell'esercito, arrestato e ucciso brutalmente.Steven Soderbergh mostra ancora un altro volto del suo eclettismo registico e Benicio Del Toro (qui protagonista e produttore) quello del suo impegno. Se presentassimo questo film a una persona che non sa nulla di cinema dopo avergli mostrato ad esempio Ocean's 13 non direbbe mai che si tratta di opere dello stesso regista. Invece, fortunatamente, è così. Soderbergh si lancia in questo megaprogetto della durata complessiva di 4 ore e mezza con un obiettivo ben delineato anche se non dichiarato. Non vuole cioè farsi invischiare nella polemica sulla Cuba così come si è venuta costituendo nei decenni con il culto del leader e la restrizione delle libertà. Elide pertanto tutte le tensioni che nacquero tra Guevara e Castro dopo la conquista del potere. Combattente per tutte i popoli oppressi l'uno, politico che aveva raggiunto lo scopo l'altro. Si concentra sulla figura del Che raccontando nella prima parte l'Utopia che si fa realtà e nella seconda lo scontro con la realtà stessa. Anche i ritmi di montaggio delle due parti sono profondamente diversi. Nella prima si assiste non solo alla costruzione dei personaggi ma anche a un progressivo ellargarsi della partecipazione popolare alternati a un'intervista in cui si espone il pensiero politico del protagonista e alla ricostruzione del suo storico intervento all'Assemblea delle Nazioni Unite. È come se lo schermo progressivamente si allargasse mostrando l'espandersi di un'idea che diventa condivisa dagli oppressi.La seconda parte invece compie il percorso opposto chiudendo sempre più Guevara e i suoi uomini in un cerchio di incomprensioni che li condurrà alla sconfitta e alla morte. Senza mitizzare il personaggio e senza insistere, come altri avrebbero fatto, sul versante sentimentale Soderbergh trova in Del Toro una mimesi quasi perfetta non solo dal punto di vista fisico ma, ed è questo ciò che più conta, dal punto di vista del carattere di personaggio che ha spesso trovato, per il suo coraggio e per la determinazione con cui sosteneva le proprie idee, rispetto anche da parte di chi milita in movimenti di destra. Nelle sue azioni e perfino nel gestire che Del Toro gli offre sembra trovare sintesi la famosa frase del Che: "Bisogna saper essere duri senza perdere la tenerezza"
Guarda il trailer del film "Che - L'Argentino (Che: Part One)"
Cast: Benicio Del Toro, Demiàn Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mínguez, Jorge Perugorría, Edgar Ramirez, Victor Rasuk, Armando Riesco, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro, Yul Vazquez, Ramon Fernandez, Julia Ormond, René Lavan, Roberto Santana, Vladimir Cruz, Sam Robards, Jose Caro, Pedro Adorno, Jsu Garcia, María Isabel Díaz, Mateo Gómez, Octavio Gómez, Miguelangel Suarez, Stephen Mailer, Roberto Urbina, Marisé Alvarez, Christian Nieves, Andres Munar, Liddy Paoli Lopez, Francisco Cabrera, Pedro Telémaco, Milo Adorno, Alfredo De Quesada, Juan Pedro Torriente, Jay Potter, Blanca Lissette Cruz, Laura Andújar, Euriamis Losada, Unax Ugalde
Genere: Biografico
Durata: 126 Min
Distributore: Bim
Trama: Parte prima.26 novembre 1956. Fidel Castro parte verso Cuba con un gruppo di un'ottantina di ribelli. Uno di loro è Ernesto Guevara, un medico argentino a cui presto verrà attribuito il soprannome 'Che'. Il gruppo ha una finalità precisa: abbattere il regime dittatoriale di Fulgencio Batista sostenuto dagli americani. Il Che si dimostra da subito un combattente abile particolarmente versato nell'arte della guerriglia. Diventa così sempre più famoso tra i suoi compagni e tra la popolazione per la sua determinazione mista a una profonda passione per i più deboli e sfruttati. Ben presto diventerà un comandante e, con la vittoria dei castristi, uno dei miti di quella rivoluzione.Parte seconda. Dopo l'insediamneto del governo guidato da Fidel Castro il Che è al vertice della sua popolarità e gli viene offerto un Ministero. Ma il combattente Guevara lascia ben presto Cuba. In altre parti del mondo c'è gente che soffre e che deve essere sostenuta dalla lotta armata. Dopo una breve presenza in Congo la sua meta è la Bolivia. Qui troverà condizioni ancor più difficili ed estenuanti sia sul piano climatico che su quello politico. Infatti il partito comunista locale gli fa il vuoto intorno non concordando con i suoi metodi di lotta. Lasciato solo il Che finirà con l'essere accerchiato dalle truppe dell'esercito, arrestato e ucciso brutalmente.Steven Soderbergh mostra ancora un altro volto del suo eclettismo registico e Benicio Del Toro (qui protagonista e produttore) quello del suo impegno. Se presentassimo questo film a una persona che non sa nulla di cinema dopo avergli mostrato ad esempio Ocean's 13 non direbbe mai che si tratta di opere dello stesso regista. Invece, fortunatamente, è così. Soderbergh si lancia in questo megaprogetto della durata complessiva di 4 ore e mezza con un obiettivo ben delineato anche se non dichiarato. Non vuole cioè farsi invischiare nella polemica sulla Cuba così come si è venuta costituendo nei decenni con il culto del leader e la restrizione delle libertà. Elide pertanto tutte le tensioni che nacquero tra Guevara e Castro dopo la conquista del potere. Combattente per tutte i popoli oppressi l'uno, politico che aveva raggiunto lo scopo l'altro. Si concentra sulla figura del Che raccontando nella prima parte l'Utopia che si fa realtà e nella seconda lo scontro con la realtà stessa. Anche i ritmi di montaggio delle due parti sono profondamente diversi. Nella prima si assiste non solo alla costruzione dei personaggi ma anche a un progressivo ellargarsi della partecipazione popolare alternati a un'intervista in cui si espone il pensiero politico del protagonista e alla ricostruzione del suo storico intervento all'Assemblea delle Nazioni Unite. È come se lo schermo progressivamente si allargasse mostrando l'espandersi di un'idea che diventa condivisa dagli oppressi.La seconda parte invece compie il percorso opposto chiudendo sempre più Guevara e i suoi uomini in un cerchio di incomprensioni che li condurrà alla sconfitta e alla morte. Senza mitizzare il personaggio e senza insistere, come altri avrebbero fatto, sul versante sentimentale Soderbergh trova in Del Toro una mimesi quasi perfetta non solo dal punto di vista fisico ma, ed è questo ciò che più conta, dal punto di vista del carattere di personaggio che ha spesso trovato, per il suo coraggio e per la determinazione con cui sosteneva le proprie idee, rispetto anche da parte di chi milita in movimenti di destra. Nelle sue azioni e perfino nel gestire che Del Toro gli offre sembra trovare sintesi la famosa frase del Che: "Bisogna saper essere duri senza perdere la tenerezza"
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