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venerdì 26 giugno 2009

Transformers - La vendetta del Caduto (Transformers: Revenge of the Fallen)

Regista: Michael Bay
Cast: Megan Fox, Shia LaBeouf, Hugo Weaving, Rainn Wilson, Josh Duhamel, John Turturro, Frank Welker, Isabel Lucas, Tyrese Gibson, Peter Cullen, America Olivo, Matthew Marsden, Darius McCrary, Mark Ryan, Kevin Dunn, Robert Foxworth, Michael Papajohn, Reno Wilson, Samantha Smith, Aaron Hill, Charles Adler, Julie White, Ramon Rodriguez, Jess Harnell, Mike Patton
Genere: Azione
Durata: 147 min
Distributore: Universal Pictures

Trama: I Decepticon non sono stati totalmente sconfitti, gli Autobot collaborano con il governo ma non hanno la più completa fiducia, Sam deve andare al college per avere una vita normale ma gli eventi non glielo consentiranno. Tutto convergerà intorno al ritrovamento di un frammento cruciale alla distruzione o al salvataggio della Terra da parte degli ultimi esponenti (ancora in vita) del pianeta di provenienza dei robottoni giganti.Tanto il primo film era sembrato incredibilmente azzeccato per come riusciva a moderare tutte le componenti solitamente esagerate del cinema di Michael Bay (azione forsennata, comicità, trama e valori maschili) quanto ora tutto quanto è mescolato senza guardare al dosaggio. Per semplificare si potrebbe dire che Transformers: La vendetta del caduto è un film di due ore e mezza nel quale per almeno due ore non si vede altro se non grossi robot digitali che spaccano tutto (compresi se stessi) mentre di sfondo alcuni piccoli umani fuggono e si dicono parole ininfluenti (mai personaggio fu tanto inutile in una trama quanto quello di Megan Fox).In realtà ciò che sembra essere accaduto è che la produzione si sia accorta che il target che più ha gradito il primo film è stato quello infantile, per questo secondo allora ha abbassato l'asticella, ha inserito più scene spettacolari e personaggi-macchietta. Il risultato è allora un film, per come è orchestrato il racconto, non è troppo lontano dal cinema della Disney.Scompare del tutto ogni velleità di riflessione sul rapporto tra l'uomo e la tecnologia e i Transformers qui diventano metafora dell'indicibile (o immostrabile) umano. I loro corpi metallici vengono malmenati, dilaniati, squartati e sanguinano (sic!) come corpi umani non potrebbero mai fare in un film adatto a tutte le età.Il metallo spesso sembra rompersi e squarciarsi seguendo le regole della carne, questo però, lungi da essere un espediente interessante, si risolve solo in una crudezza di facciata che non salva lo spettatore dalla noia infinita di un destruction derby lungo e inutile nel quale le pochissime scene tra umani fanno rimpiangere il metallo che si dilania

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Ritorno a Brideshead (Brideshead Revisited)

Regista: Julian Jarrold
Cast: Matthew Goode, Ben Whishaw, Emma Thompson, Michael Gambon, Anna Madeley
Genere: Drammatico
Durata: 135 min
Distributore: Walt Disney

Trama: Oxford 1925: Charles Ryder (Matthew Goode) stringe amicizia con Sebastian Flyte (Ben Whinshaw), rampollo della nobile famiglia Marchmain, gaudente e ambiguo. Affascinato dallo splendore della vita di Sebastian e dalla sua posizione sociale, Charles accetta l'invito nella splendida tenuta della famiglia Brideshead e conosce Celia (Anna Madeley), figlia minore dei Marchmain. Innamoratosi di lei, stringerà sempre più il rapporto con la famiglia. Il rigido codice morale dei Marchmain e le ambizioni di Charles entrano in conflitto, senza riguardo per i sentimenti, e sono entrambe osservate senza pietà. Tratto dal romanzo di Evelin Waugh

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Crossing Over

Regista: Wayne Kramer
Cast: Harrison Ford, Ray Liotta, Ashley Judd, Alice Braga, Cliff Curtis, Jim Sturgess, Alice Eve, Summer Bishil, Jacqueline Obradors, Justin Chon, Melody Khazae, Merik Tadros, Marshall Manesh, Nina Nayebi, Naila Azad, Lizzy Caplan
Genere: Drammatico
Durata: 113 min
Distributore: 01 Distribution

Trama: Gli Stati Uniti offrono una speranza - ma questa ha spesso un costo. Molti ottengono la cittadinanza legalmente, attraverso un lungo processo burocratico, altri non ci riescono e si ritrovano in un paese dove virtualmente tutto può essere comprato. E la valuta sono sesso, violenza e tradimento. Alcuni aspettano il loro turno per entrare nel paese, altri affrontano personalmente il problema. Max Brogan (Harrison Ford) è un agente dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) di Los Angeles, e ha giurato di far rispettare le leggi sull'immigrazione, quindi si occupa di quelle migliaia di persone che cercano di entrare negli Stati Uniti alla ricerca di una vita migliore. Attraverso le vite di Brogan, del suo collega dell'ICE Hamid Baraheri (Cliff Curtis), di Denise Frankel (Ashley Judd), un avvocato difensore, e di suo marito Cole Frankel (Ray Liotta), che giudica l’ammissibilità dei permessi, possiamo vedere come l'impatto con il problema dell'immigrazione vada ben oltre il lavoro quotidiano. E i loro destini si intersecano, per necessità o per caso, con quelli dell'operaia messicana Mireya Sanchez (Alice Braga), della sorella di Hamid Baraheri, Zahra (Melody Khazae), della ragazza del Bangladesh Taslima Jahangir (Summer Bishil), del musicista inglese Gavin Kossef (Jim Sturgess), dell'attrice australiana Claire Shepard (Alice Eve), e dell'adolescente coreano Yong Kim (Justin Chon)

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La Donna di Nessuno

Regista: Vincenzo Marano
Cast: Laurent Lucas, Helene De Fougerolles, Thierry Frémont, Anna Galiena, Candice Hugo, Christine Citti
Genere: Drammatico
Durata: 99 min
Distributore: FilmExport

Trama: Una prostituta di lusso, un giudice arrivista, una giornalista incorruttibile, tre culture differenti, tre essere umani con nessun valore in comune. Tre vite che si incontrano e scontrano per poi annullarsi definitivamente in un epilogo doloroso e drammatico.La donna di nessuno è un film d'amore e tradimento. Sullo sfondo di una inchiesta della polizia circa il presunto suicidio di una prostituta di nome Maddalena, testimone chiave nel processo contro una famosa maitresse, Sarah, Delvaux e Jeanne si incontreranno. Sarah, prostituta di lusso, vive in una grande solitudine. La sua unica ragione di esistere è l'amore passionale quanto clandestino che vive con il giudice Delvaux.Delvaux è un uomo senza scrupoli e un arrivista, conduce una doppia vita: quella "borghese", senza vizi e quella che lo vede amante di una prostituta. Infine c'è Jeanne, che mentre indaga sulla morte di Maddalena, entrerà nella vita di Sarah e di Delvaux, diventando amica di lei e amante di lui. Ormai niente potrà essere più come prima. Delvaux scoprirà l'amore, quello vero e incondizionato, Jeanne abbandonerà il rigore di sempre per lasciarsi andare alla passione e Sarah comincerà a credere che anche per lei la vita può essere normale… ma ben presto la verità verrà fuori distruggendo illusione e passione…

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Anamorph

Regista: Henry Miller (I)
Cast: Willem Dafoe, Scott Speedman, Peter Stormare, Clea Duvall, Don Harvay, Amy Carlson
Genere: Thriller
Durata: 107 min
Distribuzione: Eagle Pictures

Trama: Stan Aubrey, nel corso della sua carriera di poliziotto criminologo, ha contribuito all'arresto dello Zio Eddie, un serial killer psicopatico. Costui realizzava delle vere e proprie sculture con i cadaveri delle sue vittime rifacendosi ad opere d'arte ed utilizzando una tecnica anamorfica che fa sì che la visione dell'insieme cambi in modo considerevole se si guarda l'"opera" da una parte piuttosto che dall'altra. I delitti però riprendono e Aubrey viene richiamato in causa non solo come detective ma anche sul piano personale. Correva l'anno 1995 e David Fincher con Seven mutava per sempre le modalità con cui un'indagine su un serial killer poteva trovare una collocazione sul grande schermo. Fasci di luce da torce elettriche che, letteralmente, si facevano strada nel buio (tanto che qualcuno ironizzò sul fatto che i due detective non sapessero mai trovare gli interruttori nelle stanze). Patricia Cornwell, in letteratura ha intanto imperversato vendendo milioni di copie dei suoi romanzi anatomo-patologici, CSI nelle sue varie location ha spopolato in televisione e in dvd e Saw serializza la perversione. Ecco ora Anamorph che ci propone un Dafoe che ha ormai la faccia giusta per mescolare stupore e sospetto (su di sé) e che attraversa una sceneggiatura che tiene conto di quanto sopra cercando di costruire una sorta di sintesi. Non è un'impresa facile e infatti non riesce del tutto anche se lavora sulla sospensione dell'incredulità da parte dello spettatore al quale viene chiesto di credere che l'assassino realizzi delle vere e proprie opere concettuali che potrebbero essere messe in mostra (se non si trattasse di cadaveri) alla Biennale di Venezia. Ovviamente non può mancare la coppia di detective (entrambi bianchi questa volta) e il sospetto deve aleggiare. Anche perché, dopo un po', le sculture umane non bastano. Da notare il quasi cameo di Peter Stormare

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venerdì 19 giugno 2009

La Ragazza del Mio Migliore Amico (My Best Friend's Girl)

Regista: Howard Deutch
Cast: Dane Cook, Kate Hudson, Jason Biggs, Lizzy Caplan, Alec Baldwin, Riki Lindhome, Diora Baird, Mini Anden, Malcolm Barrett, Hilary Pingle, Faye Grant, Taran Killam, Richard Snee, Alberto Bonilla, Nate Torrence
Genere: Commedia
Durata: 103 min
Distributore: Eagle Pictures

Trama: Alexis è una ragazza intelligente, bella e ostinata, ed è la donna dei sogni di Dustin. Dopo solo cinque settimane, però, Dustin diventa ossessivo a tal punto da indurre Alexis a rallentare i rapporti, definitivamente. Dustin, disperato e distrutto prova in ogni modo a riconquistarla e chiede aiuto al suo miglior amico Tank, lo specialista nel "recupero rapporti". Tank, maestro nel sedurre e "maltrattare" le donne, viene infatti ingaggiato da ragazzi appena scaricati per riconquistare le loro ex: le porta fuori e fa in modo che sia il peggior appuntamento della loro vita! L’esperienza è così orribile che le sventurate non possono fare altro che tornare felici e di corsa tra le braccia dei loro ex . Ma quando Tank mette in atto la sua strategia con Alexis, la sua vita prende una svolta decisiva. Alexis infatti è la prima donna che capisce il suo gioco, e Tank presto si trova diviso tra l’amicizia con Dustin e questa nuova e strana attrazione .. per la ragazza del suo migliore amico

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Borderland

Regista: Zev Berman
Cast: Brian Presley, Martha Higareda, Jake Muxworthy, Rider Strong, Beto Cuevas, Sean Astin, Damián Alcázar
Genere: Horror
Durata: 104 min
Distributore: Mediafilm

Trama: Due poliziotti messicani entrano in una villa apparentemente disabitata. In realtà li attende un gruppo di sadici appartenenti a una setta che offre sacrifici a una divinità in cambio del desiderato dono dell'invisibilità. Uno di loro viene brutalmente torturato mentre l'altro, Ulises, è costretto a guardare per poi riferire ai superiori che gli assassini vanno lasciati in pace se non si vuole fare la stessa fine.Un anno dopo Ed, Henry e Phil, tre amici, decidono di partire insieme per una vacanza tutta sesso e sregolatezza in Messico in prossimità del confine col Texas. Mentre i primi due si danno da fare con due ragazze, Lupe e Valeria, Phil, il più giovane, dopo aver cercato la compagnia di una prostituta, viene aggredito in strada e finisce nelle mani della setta guidata da una sorta di sacerdote non privo di mezzi economici. La ricerca dell'amico metterà in pericolo Ed ed Henry che vedranno però entrare nuovamente in campo Ulises.Questa volta l'orrore si ispira a fatti realmente accaduti e a un killer sadico, Adolfo de Jesùs Costanzo, morto a 27 anni, che a Matamoros (al confine con gli Usa) aveva dato origine a una setta dedita ad omicidi rituali. La polizia si attivò solo dopo l'uccisione di un ventunenne statunitense e giunse a lui attraverso un'indagine sul narcotraffico. Sentendosi braccato e senza via di scampo si fece uccidere insieme al suo amante.Il film di Berman segue strade già battute e prevedibili riuscendo però a strutturare la narrazione in modo diverso dal solito. Dopo il prologo scioccante la sceneggiatura costruisce una lunga attesa in cui lo spettatore (cosciente del fatto che i ragazzi si metteranno nei guai) ha il tempo sufficiente per entrare nelle loro psicologie e cercare magari di scommettere su chi tra loro potrebbe (eventualmente) salvarsi. A differenza che in Saw e derivati qui si resta un passo indietro rispetto al compiacimento visivo nei confronti delle efferatezze non trascurando poi di sottolineare come anche l'individuo comune nasconda in sé pulsioni criminali che, per reazione, finiscono con l'essere assimilabili a quelle di chi scientemente tortura e mutila. Il confine tra la normalità e l'orrore può essere a volte molto tenue

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Una Notte da Leoni (The Hangover)

Regista: Todd Phillips
Cast: Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Heather Graham, Justin Bartha, Jeffrey Tambor, Ian Anthony Dale, Mike Tyson, Matt Walsh, Rachael Harris, Ken Jeong, Gillian Vigman, Bryan Callen, Sasha Barrese, Mitch Holleman, Rob Riggle, Sondra Currie
Genere: Commedia
Durata: 100 min
Distributore: Warner Bros Italia

Trama: Due giorni separano Doug dal suo matrimonio, due giorni da consumare a Las Vegas con gli amici di sempre Phil e Stu e col cognato prossimo Alan. Phil è un professore svagato con moglie e prole, Stu un dentista sottomesso alle angherie della fidanzata, Alan un ragazzaccio grassoccio e mai cresciuto. A bordo di una Mercedes da collezione partono alla volta della città per festeggiare a dovere l’addio al celibato di Doug. Drogati per errore, si sveglieranno l’indomani in tre dentro una suite disfatta, con un dente in meno, una tigre in bagno, una gallina in camera e senza il futuro sposo. Allarmati dal loro stato confusionale e dall’assenza di Doug decidono di ricostruire la notte trascorsa, scoprendo un poco alla volta di aver detto e fatto cose inenarrabili. A Los Angeles, intanto, la sposa aspetta irrequieta lo sposo. Governata da una logica mercantile e infantile, Las Vegas ha il suo punto di equilibrio nell’eccesso ed è l’unica città in grado di promettere un’esagerazione infinita. Irresistibilmente esagerata è pure la commedia di Todd Phillips, che ha scelto la città del nulla al neon in lotta col deserto del Nevada come teatro alla sua delirante avventura amicale. Il regista restituisce allo spettatore, in forma di risata, ciò che gli ha sottratto nella percezione dell’intreccio. La perfezione dei tempi comici sublima lo scacco intellettuale causato da una trama avvolta su se stessa, concentrando il piacere di seguire una storia attraverso una concatenazione di avvenimenti logicamente pedinabili e ricostruibili. Di fatto i protagonisti di Una notte da leoni, ebbri di gioco, alcol e (loro malgrado) stupefacenti, dovranno ripristinare il contatto con la realtà e ricostruire il tempo perduto per ritrovare lo sposo smarrito. Gli sceneggiatori Jon Lucas e Scott Moore costruiscono allora una tramatura di eventi intricata e complessa, infilando personaggi mai visti prima, senza prendersi la cura di introdurli e catapultando lo spettatore dentro un’avventura che è già cominciata prima dell’inizio del film. La sensazione è di essere arrivati nel bel mezzo di un racconto già cominciato, nella ricomposizione della notte brava risiede allora l’interesse e l’attrattiva del film, che fa continuamente riferimento ad avvenimenti dei quali non si sa nulla ma che non mancheranno di essere chiariti. A risolvere mistero e “crisi” sono tre attori straordinari, Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis, che disquisiscono di amicizia senza tirare in ballo scelte esistenziali o travagli interiori. Non si tratta però, attenzione, di irriducibili votati all’autodistruzione. Pur alle prese con pulsioni, ribellioni, eccessi e complicità regressive verso il basso (una cosa da compagni di scuola o banda di monelli), i testimoni dello sposo possono solo scoprirsi bravi ragazzi, tornare a casa con occhi pesti e nasi rotti e finire vestiti al matrimonio del loro migliore amico con l’abito elegante dell’autocontrollo. Al deragliamento segue il (ri)assestamento borghese, al trasgredire il recupero della ragionevolezza. Sull’happy ending scorrono, insieme ai titoli di coda, le fotografie di una notte davvero stupefacente, che ci congeda in un clima di rinuncia, promettendoci però la verità intorno ai nostri tranquilli good boy

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Diari

Regista: Attilio Azzola
Cast: Roisin Greco, Amine Slimane, Antonio Sommella, Manuel Ferreira, Maria Teruzzi, Matilde Pezzotta, Paolo Porta, Joseph Scicluna, Monica Barbato, Davide Lottfalla, Luca Bonetti, Sonny Aro, Elena Lolli, Jose' Alberto Beltran Madalenguitia
Genere: Commedia
Durata: 90 min
Distributore: Fuoricampo

Trama: Due storie che finiscono con il confluire nella terza costituiscono la struttura narrativa di Diari. Nella prima la sedicenne Leo si trova a dover affrontare il ritorno, dopo dieci anni, del padre. L'uomo, attore di teatro, tiene un seminario a cui Leo decide di iscriversi in totale incognito.Ali, protagonista della seconda parte, è un ragazzo extracomunitario perfettamente integrato e appassionato di manga. Al punto di celarsi in Internet sotto le vesti di un supereroe per agganciare la più bella della scuola. Leo e Ali si troveranno a doversi occupare insieme di un anziano la cui percezione del tempo si va facendo complicata spingendolo a ritenere ancora presente un antico amore.Attilio Azzola con questo film, vincitore del Gran Prix Ecrans Juniors a Cannes, ha realizzato un'opera prima del tutto inusuale nel panorama del cinema italiano. Il film è infatti il risultato di un progetto che ha le sue radici in Lombardia e, nello specifico, in Brianza. Nel corso del primo semestre 2007 Azzola e l'educatrice Maria Grazia Braghi hanno dato il via a un'esperienza formativa con adolescenti finalizzata alla stesura del soggetto e alla scelta sia dei personaggi sia degli ‘aiuti' nelle varie mansioni della troupe. Ne è nato così un film sui giovani che li vede al centro di tutto il processo. Volendo sfuggire agli stereotipi sugli adolescenti ‘bruciati' oppure integrati il film assume una dimensione in costante equilibrio tra fiaba e realtà. Grazie a questa scelta gli attori (non professionisti e per questo decisamente più ‘veri' di altri loro coetanei presenti sul grande schermo) non vengono ridotti a un'omologazione paramocciana. La sceneggiatura può quindi permettersi di affrontare con tutta la leggerezza necessaria (il che non è sinonimo di banalità) le complesse dinamiche di relazione tra i figli e la figura paterna nonché il non facile rapporto con le persone anziane. È proprio grazie a un vecchio un po' svanito che Leo e Ali riusciranno ad andare più a fondo nella scoperta di se stessi ricordandoci che non tutti i giovani vedono albekiare tre metri sopra il cielo

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Coraline e la Porta Magica (Coraline)

Regista: Henry Selick
Cast: Dakota Fanning, Teri Hatcher, Ian McShane, Keith David, Jennifer Saunders, John Hodgman, Dawn French, Robert Bailey Jr., Aankha Neal, George Selick, Hannah Kaiser, Harry Selick, Marina Budovsky, Emerson Hatcher, Jerome Ranft
Genere: Animazione
Durata: 100 min
Distributore: Universal Pictures

Trama: Coraline ha undici anni e si è da poco trasferita con la sua famiglia in una nuova casa. Tutto è ancora da esplorare, ma i suoi genitori sono troppo occupati con il lavoro per dedicarsi a lei. La spediscono a giocare in giardino, le preparano al volo la cena quando è ora, la invitano a cavarsela da sola. È così che Coraline scopre una porticina che dà su un tunnel polveroso che porta ad un altro appartamento, in tutto simile al suo, dove vivono un'altra mamma e un altro papà, che altro non fanno che occuparsi di lei. Tutto è spettacolare e desiderabile, dall'altra parte del tunnel, se non fosse che le persone hanno strani bottoni cuciti al posto degli occhi. È nata da un errore di battitura, Coraline. Neil Gaiman, il suo creatore, voleva scrivere Caroline, ma gli è scivolato il dito sulla tastiera e le lettere si sono scambiate di posto. Così Coraline è unica e a lei toccherà un'esperienza unica, nella quale i doppi e i ribaltamenti (non) si sprecano. Avventura tinta d'orrore, Coraline, nelle mani di Henry Selick, si avvicina piacevolmente ai temi di Nightmare before Christmas. Ancora, si tratta di un passaggio casuale in un altro mondo, là apparentemente distante e qui illusoriamente speculare, un mondo dove la morte s'impone per fascino sulla vita (i bottoni sugli occhi, come monete che propiziano il trapasso), con la sua lusinga della perfezione e della soddisfazione. Non a caso a fare da tramite è in qualche modo il personaggio di Wybie, estraneo al testo letterario ma imprescindibile in quello cinematografico di eco burtoniana, in quanto freak che si muove sul confine della vita, il cui diritto all'esistenza è stato messo in discussione da sempre e per sempre, inscritto nel suo stesso nome. Prima volta della combinazione di animazione in stop motion e stereo 3D, Coraline parrebbe fatto per gli adulti anziché per i bambini e in un certo senso è così, perché sono i grandi che hanno di che spaventarsi maggiormente, dato che, non importa da quale delle due parti del tunnel si posizionino, non ci fanno una bella figura, sregolati nel dosaggio amoroso, spettatori congelati del pericolo, in attesa di venire salvati da una bambina. Le avventure di Coraline, novella Alice, correttamente accompagnata da un gatto, richiamano grazie al 3D il sapore psichedelico del classico di Carrol ma sono bagnate da una pioggia grigia e costante, che dell'infanzia racconta la difficoltà e la solitudine, prima che la malizia o il gioco. La protagonista va avanti e indietro tra un mondo e l'altro ma non è la sua strada che sta cercando: tra animali imbalsamati e acrobati senza pubblico, isolata e immersa nella nebbia che tutto incupisce e tutto avvolge, a undici anni sta cercando soprattutto la vita; una buona ragione per essa

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Il Mondo di Horten (O'Horten)

Regista: Bent Hamer
Cast: Baard Owe, Espen Skjønberg, Ghita Nørby, Henny Moan, Bjørn Floberg, Kai Remlow, Per Jansen, Bjarte Hjelmeland
Genere: Commedia
Durata: 90 min
Distributore: Archibald Enterprise Film

Trama: Odd Horten, scapolo taciturno, ha guidato lo stesso treno sulla stessa tratta, Bergen-Oslo, per così tanto tempo che anche il resto della sua vita è scandita dall'osservanza di monotoni e rassicuranti rituali. Dopo quarant'anni di onorato servizio, per l'ingegnere sessantasettenne è ormai giunta l'ora di andare in pensione.Noto in Italia per Kitchen Stories, un'indagine sociologica sugli usi di uomini single norvegesi nella propria cucina, e per Factotum, dove Matt Dillon interpreta magistralmente uno scrittore nato dalla penna di Charles Bukowski, Il mondo di Horten è la quinta pellicola del norvegese Bent Hamer, regista pluripremiato, sceneggiatore e produttore.Dedicato alla madre e a tutte le donne che praticano il salto con gli sci, nel Mondo di Horten l'autore tratteggia con grande sensibilità un universo che poggia sui ritmi lavorativi, nel quale irrompe, d'un tratto, il caso, la possibilità di potersi gestire il proprio spazio e tempo, di rimettersi in gioco.Odd Horten è un uomo ordinato, che si prepara ogni giorno il cibo prima di andare al lavoro, che si occupa delle faccende domestiche, che accudisce amorevolmente la madre ammalata. Dalla sua cabina di guida, osserva il mondo esterno, attraversa, col suo treno, meravigliosi paesaggi norvegesi, fino ad entrare nel cuore della città. Si direbbe un traghettatore di anime, un conducente verso altri mondi, eppure, dopo la sua penultima tratta - l'ultima, per un curioso disguido, non riuscirà a portarla a termine -, in realtà sta per dare inizio soltanto in quel momento al suo viaggio iniziatico nella realtà. È in quel mondo, che fino ad allora ha visto soltanto attraverso il vetro della propria postazione, che dovrà immergersi e lo spettatore, insieme a lui; e lo farà, mettendosi gli sci ai piedi e lanciandosi da un trampolino di lancio di Oslo. Quel "tuffo" sulla città metaforicamente condensa il senso del film: non è mai troppo tardi per provare a vivere, per reinventarsi.Sullo sfondo di una Norvegia innevata, dove l'elemento naturale e lo spazio urbano interagiscono in un tutt'uno, emerge un delicatissimo ritratto di un'umanità varia e singolare, che ancora riesce a emozionarsi, a sorridere, ad avere piccoli gesti di solidarietà. Nel corso del suo percorso Odd Horten si imbatterà, infatti, in alcune figure come un bambino che lo coglie in flagrante nel proprio appartamento perché il portone di ingresso del condominio si è rotto, come una donna, da poco vedova, che conosce le sue marche preferite di pipe e come un diplomatico amante di arti primitive/inventore incompreso, col vezzo di guidare per le strade con gli occhi bendati.Coi toni da fiaba, Il mondo di Horten riflette la precisione del narratore che riesce visivamente a creare atmosfere dense di poesia, venate talvolta di lieve ironia e di un surrealismo alla Tati. Bent Hamer delinea poco alla volta con efficacia una figura che riesce a far fronte alle difficoltà e ai bruschi cambi di rotta della propria esistenza. Bravo l'attore Bård Owe, lo si era visto in Europa e ne The Kingdom - Il regno di Lars von Trier

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Amore & Altri Crimini (Ljubav i drugi zlocini)

Regista: Stefan Arsenijevic
Cast: Anica Dobra, Vuk Kostic, Milena Dravic, Fedja Stojanovic, Hanna Schwamborn, Ljubomir Bandovic, Dusica Zegarac, Semka Sokolovic-Bertok
Genere: Drammatico
Durata: n.d.
Distributore: Ripley's Film

Trama: La trentenne Anica, compagna di un pericoloso boss, Milutin, decide di cambiare vita e di lasciare il paese. Prima di fare tutto ciò però ha ben pensato di derubare il suo uomo. Ma Milutin è un uomo molto astuto, che ha ben capito le intenzioni di Anica; così quando la ragazza è ormai pronta a partire il boss le rivelerà il suo amore…

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Look Both Ways - Amori e Disastri

Regista: Sarah Watt
Cast: William McInnes, Justine Clarke, Anthony Hayes, Lisa Flanagan
Genere: Drammatico
Durata: 100 min
Distributore: Fandango

Trama: Mentre su tutte le tv locali scorrono le immagini del deragliamento di un treno che ha causato la morte di molte persone, le vite di alcuni abitanti di Adelaide si confrontano con amore, morte e altre catastrofi. Nick è un fotoreporter cui viene diagnosticato un cancro ad una fase avanzata durante una visita di controllo; Meryl è una illustratrice che fa ritorno in città dopo aver sepolto il padre; Andy è uno scapestrato giornalista con due figli a carico ed un terzo in arrivo dalla sua compagna occasionale, Anna; Phil è il caporedattore di Andy e Nick, a cui la notizia della malattia dell'amico sconvolge completamente tutte le priorità. Nell'arco di un torrido week-end le vite di ognuno di loro si incroceranno e prenderanno nuove strade a partire dalla tragedia di un uomo finito sotto le rotaie di un treno merci.Ad un primo sguardo sembrerebbe che l'invito alla prudenza che campeggia sul limitare degli incroci pericolosi o delle strade trafficate costituisca anche il modo più pavido da parte di Sarah Watt di intendere la realizzazione del suo film d'esordio. L'intento è dispensare un genuino ottimismo a partire dalla cronaca nera che ci annienta attraverso i media e le piccole e grandi sciagure di tutti i giorni.I mezzi sono quelli più classici del tipico film dall'estetica indie, in cui il minimalismo surreale della messa in scena riesce a risultare grazioso e piacevole a colpo (quasi) sicuro. Ma Look Both Ways non "guarda da entrambe le parti" unicamente per disquisire sui grandi temi della vita con uno stile fantasioso e piacione, ma anche e soprattutto per concepire la morte da più punti di vista. "Chiunque perda qualcuno merita una foto sul giornale". Il discorso della protagonista Meryl è evidentemente etico: ogni morte è uguale all'altra nell'incommensurabile tragedia che si consuma non solo in ma anche attorno ad essa.Problema etico che il film cerca di affrontare contrapponendo fin da subito una tragedia di massa (il deragliamento di un treno) con la morte di un singolo (il ragazzo travolto dal treno merci), oppure una morte che consuma dall'interno (il cancro di Nick) con una che sconvolge dal di fuori (il padre di Meryl). Da questo punto di vista, anche i vari momenti delle sequenze realizzate con il disegno animato (campo di formazione dell'autrice australiana) o con il montaggio di scatti fotografici perdono la naiveté che solitamente si accompagna a questo tipo di inserti nel tipico prodotto indipendente, e diventano la sintesi dell'incontro di due differenti capacità di elaborare la realtà per immagini: quella che lavora per fantasia e astrazione di una disegnatrice di acquerelli e quella che "congela" degli istanti privilegiati presi direttamente dalla realtà di un fotoreporter.Sarah Watt "guarda da entrambe le parti", alle pratiche di adesione e di trasfigurazione della realtà, per mostrare come l'amore possa nascere anche dall'intreccio fra l'immaginazione e la realtà bruta delle cose, fra un disegno animato dai colori caldi e la fredda lividezza dell'immagine di una tomografia

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Il Prossimo Tuo

Regista: Anne Riitta Ciccone
Cast: Jean-Hugues Anglade, Maya Sansa, Laura Malmivaara, Sulevi Peltola, Massimo Poggio, Matti Ristinen, Romina Hadzovic, Ivan Franeck, Samuel Cahu, Aylin Prandi, Lena Reichmuth, Dijana Pavlovic, Diane Fleri
Genere: Commedia
Durata: 124 min
Distributore: n.d.

Trama: Tre storie che si intrecciano con i fili invisibili dell’animo o semplicemente attraverso un quadro che cambia città. Il giornalista francese traumatizzato da un attentato in Iraq; la pittrice italiana che insegna arte all’adolescente figlia di immigrati; l'hostess finlandese che deve superare una ferita interiore. Tutti con un trauma o una paura: quella del prossimo, del vicino di casa, delle persone incontrate in metropolitana o del diverso. Poi ci sono gli ostacoli emotivi che spingono a tenere lontani gli altri come un tuffo che non riesce o la ricerca della pornografia su internet.La cifra stilistica de Il prossimo tuo di Anne Riitte Ciccone è fortemente europea. Le tre storie si muovono nei giorni successivi all'attentato di Madrid e si svolgono tra Parigi, Helsinki e Roma. Le coscienze sono scosse, le strade sono percorse da paura e la diffidenza versi i diversi è normalità ma i protagonisti vivono traumi e problemi emotivi assolutamente personali, il terrorismo e la politica sono solo sullo sfondo. Sebbene lo spirito da “Il cielo sopra l’Europa” sia suggestivo e lo stimolo a fare un “Babel” del Vecchio Continente interessante, il film ha alcuni limiti. La sceneggiatura è ovvia e priva di originalità: lo stupro, il divorzio dei genitori o la morte di uno di essi, sono tutte sollecitazioni dei personaggi molto derivative dal film di Inarritu. Insomma, indubbiamente non sono temi di primo pelo. Anche la regia, sebbene precisa, elegante ed essenziale, manca di spinta e originalità. Infatti, alcune scelte stilistiche e visive sono un po’ scontate: i panorami ghiacciati che rispecchiano quelli dell’animo dei personaggi, specchi e quadri che li rincorrrono cercando di raccontare qualcosa della loro vita. Tutto già visto, tutto già sperimentato su celluloide. Insomma delle scelte scolastiche ed ingenue che non riescono a trovare la giusta magia

Guarda il trailer del film "Il Prossimo Tuo"

venerdì 12 giugno 2009

Un'Estate ai Caraibi

Regista: Carlo Vanzina
Cast: Gigi Proietti, Enrico Brignano, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Enrico Bertolino, Paolo Ruffini
Genere: Commedia
Durata: n.d.
Distributore: Medusa

Trama: Dopo il successo di "Un'estate al mare" ritorna l'appuntamento con il divertimento questa volta ambientato ai Caraibi. Confermata la struttura ad episodi e un cast di attori che promettono tutti un mare di risate! Imperdibile l'episodio con Gigi Proietti alias Giulio Bonetti, il grande attore in disgrazia che si ritrova per caso sul set di un famosissimo film di Pirati in compagnia di una attrice di fama mondiale

Guarda il trailer del film "Un'Estate ai Caraibi"

I Love Radio Rock (The Boat That Rocked)

Regista: Richard Curtis
Cast: Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost, Kenneth Branagh, Tom Sturridge, Chris O'Dowd, Rhys Darby, Katherine Parkinson, Talulah Riley, Ralph Brown, Sinead Matthews, Emma Thompson, Gemma Arterton, January Jones, Tom Wisdom, Jack Davenport
Genere: Commedia
Durata: 135 min
Distributore: Universal Pictures

Trama: A metà anni '60, nella rigida Inghilterra che si stava risvegliando grazie alla Swinging London, i neo denominati teenager trovavano una scappatoia dalla severa realtà ascoltando le radio pirata che, a differenza della BBC, trasmettevano canzoni rock e pop ventiquattro ore al giorno. Spaventato dall'influenza che quella musica ribelle e trasgressiva poteva avere sui giovani e giovanissimi, l'austero ministro Dormandy (Kenneth Branagh) decide di avviare una personalissima battaglia per farle chiudere e affida a Twatt (Jack Davenport) l'onere di trovare un cavillo legale che possa servire al suo scopo. Nel frattempo, al largo del Mare del Nord, gli otto dj "ricercati" capitanati da Quentin (Bill Nighy), accolgono il figlioccio del capo Carl (Tom Sturridge) che è appena stato espulso da scuola. A bordo della nave di Radio Rock Carl scoprirà i valori dell'amicizia e dell'amore e diventerà grande.La musica è il motore dell'azione di I Love Radio Rock, la brillante e ispirata commedia di Richard Curtis che ripercorre un'epoca di forte contrasto politico-sociale, esaminando da una parte il rigore dei colletti bianchi e dall'altra la voglia di libertà dei giovani. Negli anni in cui la radio rappresentava un momento di raccoglimento collettivo, l'americano Conte (Philip Seymour Hoffman) e il suo rivale inglese Gavin (Rhys Ifans) - "pirati" che vivevano letteralmente per la musica - facevano sognare gli ascoltatori con le loro storie personali e tanto rock'n'roll. Dopo aver invitato a nozze lo scapolo di Hugh Grant in quei Quattro matrimoni e un funerale che lo resero celebre dentro e fuori il grande schermo, averlo fatto innamorare di una star americana a Notting Hill e averlo vestito da ministro in Love Actually, il regista neozelandese si libera del suo attore feticcio per scrivere e dirigere il suo film più personale. Giocando con l'iconografia rock - che tramuta la copertina originale di Electric Ladyland di Jimi Hendrix in una scena "orgiastica" - Curtis manifesta tutto il suo amore per la musica e nella fattispecie per il periodo più straordinario per il pop britannico. La storia dei dj isolati su una nave in nome della libertà - il loro battersi per la causa, la sana follia, gli intrecci, l'amicizia e la rivalità - è commovente quanto esilarante nella messa in scena. Puntuale, come le battute più taglienti del Conte di Philip Seymour Hoffman (eccelso nella sua performance), è la colonna sonora che funge da duplice protagonista. Ora descrive alla perfezione il periodo in cui è ambientato il film, traducendo i sospiri delle giovanissime fan, ora muove i fili della trama sostituendo la narrazione con brani mirati cui testi colgono nel segno e sferrano un colpo dritto al cuore

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Ken il guerriero - La leggenda di Raoul (Shin kyuseishu densetsu Hokuto no Ken: Rao den - Gekito no sho)

Regista: Toshiki Hirano
Cast: Hiroshi Abe, Takashi Ukaji, Kou Shibasaki, Daisuke Namikawa, Maaya Sakamoto, Yuriko Ishida, Daisuke Gouri, Kouichi Yamadera, Chikao Ohtsuka, Hiroshi Tsuchida, Katsuhisa Houki, Kunihiro Kawamoto, Nobuaki Kakuda, Hiro Shimono, Nobuyuki Hiyama, Yuko Kaida, Masanori Takeda, Masaki Terasoma
Genere: Animazione
Durata: 90 min
Distributore: Mikado

Trama: Alla fine del 21° secolo la terra è sconvolta da un terribile conflitto nucleare che ha portato tutte le civiltà al collasso sociale ed ambientale. Le bande saccheggiano e assalgono gli insediamenti dei sopravvissuti e la legge del più forte prevale sugli innocenti e gli indifesi. L’unica speranza per assicurare la continuità della civiltà umana è l’arrivo di un nuovo salvatore.Kenshiro e Raoul, fratelli depositari delle tecniche di combattimento della “Divina scuola di Hokuto”, potrebbero essere i candidati ideali per questo ruolo: Kenshiro rappresenta la strada dell’onore e Raoul quella del potere. Tra loro solo uno potrà diventare il successore di Hokuto.Mentre i due fratelli si avvicinano inevitabilmente allo scontro finale, comprenderanno che il loro destino è legato a colei che si nasconde dietro la misteriosa maschera dell’ultimo guerriero di Nanto…Il terzo capitolo della pentalogia, composto da 3 film e da due OAV. La pellicola è un nuovo racconto della battaglia finale fra Kenshiro e Raul

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Moonacre - I Segreti dell'Ultima Luna (The Secret of Moonacre)

Regista: Gabor Csupo
Cast: Dakota Blue Richards, Augustus Prew, Ioan Gruffudd, Natascha McElhone, Tim Curry, Juliet Stevenson, Andy Linden, Michael Webber, Zoltán Barabás Kis, George Mendel
Genere: Avventura
Durata: 103 min
Distributore: Moviemax

Trama: La pellicola, tratta dal romanzo "Little White Horse" dalla scrittrice gallese Elizabeth Goudge pubblicato nel 1946, è ambientata nel 1840: la storia segue l'orfana Maria Merryweather nel viaggio che, in compagnia della tata Miss Heliotrope e del cane Wiggins, compie verso il misterioso Feudo di Moonacre, nell'ovest dell'Inghilterra. La bimba si ritrova a vivere nell'antica casa di famiglia, piena di segreti e misteri in un mondo sospeso nel tempo. Qui scopre di essere l'ultima principessa della Luna, mentre il cugino Sir Benjamin appartiene al ramo della famiglia dei Merryweather del Sole, e di avere pochissimo tempo per rimediare ai misfatti dei suoi antenati e salvare il regno di Moonacre dall'oblio dell'oceano. Nell'impresa è aiutata da una serie di personaggi e bestie magiche, tra cui spicca l'unicorno che da nome al romanzo, ma sarà solo grazie all'abnegazione e alla perseveranza che riuscirà nell'impresa

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Martyrs

Regista: Pascal Laugier
Cast: Morjana Alaoui, Mylène Jampanoï, Catherine Bégin, Robert Toupin, Patricia Tulasne, Juliette Gosselin
Genere: Horror
Durata: 97 Minuti
Distributore: Videa - CDE

Trama: Lucie è scomparsa da un anno, viene ritrovata mentre cammina lungo una strada, in stato catatonico, confusa, non ricorda nulla. La polizia scopre il luogo dove la giovane è stata rinchiusa, un vecchio mattatoio abbandonato. Lucie non porta alcun segno di abuso sessuale o di violenza. Quindici anni dopo, Lucie si trova in una casa in mezzo alla foresta, ha un fucile in mano, si sentono dei colpi

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Sacro e Profano (Filth and Wisdom)

Regista: Madonna
Cast: Eugene Hutz, Holly Weston, Vicky McClure, Richard E. Grant, Inder Manocha, Elliot Levey, Francesca Kingdon, Clare Wilkie, Olegar Fedoro, Ade, Elena Buda, Stephen Graham
Genere: Commedia
Durata: 80 min
Distributore: Sacher

Trama: Per andare in paradiso bisogna passare dall'inferno. È la morale, forse autobiografica, di Filth and Wisdom – Sporcizia e saggezza, debutto registico di Madonna. Una delle icone dello spettacolo di questi anni ha esordito con un'opera curiosa, ironica e molto europea. Protagonista Eugene Hutz, leader dei gipsy punk Gogol Bordello e già interprete di Ogni cosa è illuminata come guida ucraina di Elijah Wood. Il musicista è il trait d'union tra varie storie: uno scrittore cieco che ha rinunciato alle parole (Richard E. Grant), una farmacista che sogna di fare la volontaria in Africa, il farmacista indiano con la moglie invadente e una ballerina classica senza soldi che deve ripiegare a eseguire goffamente la lap dance in un locale notturno. Una pellicola eccentrica, indefinibile, che contiene commedia, musical, video-clip, danza, sperimentazione e dramma e che in origine doveva essere un cortometraggio. Madonna è molto ironica su tutti (gli inglesi ci fanno una magra figura) e anche su se stessa: "non sei abbastanza intelligente per essere una brunetta" si sente dire una bionda che si vuole scurire i capelli. Un'opera prima interessante, fresca e per nulla supponente. Dal punto di vista registico e visivo forse un po' debole, ma sorprendente. Sarà curioso se – come pare – Louise Veronica Ciccone vorrà fare un altro film: per replicare un'operazione Filth and Wisdom dovrà mostrare un talento cinematografico vero. Qui la libertà produttiva le ha permesso di fare un lavoro autoriale e pop zeppo di riferimenti: c'è persino Britney Spears nella colonna sonora

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venerdì 5 giugno 2009

Terminator Salvation

Regista: McG
Cast: Christian Bale, Sam Worthington, Anton Yelchin, Moon Bloodgood, Common, Bryce Dallas Howard, Roland Kickinger, Helena Bonham Carter, Jadagrace, Chris Ashworth, Chris Browning, Michael Ironside
Genere: Azione
Durata: 130 min
Distributore: Sony Pictures

Trama: 2018. Skynet ha quasi eliminato tutto il genere umano con un olocausto nucleare. John Connor (Christian Bale) sembra destinato a condurre la resistenza umana, ma la sua formazione è alterata dall'arrivo di Marcus Wright (Sam Worthington). John dovrà capire se Wright è giunto dal futuro o se proviene dal passato. I due finiranno in una spedizione al centro delle operazioni della Skynet, decisa a eliminare il genere umano definitivamente

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Ca$h

Regista: Eric Besnard
Cast: Jean Dujardin, Jean Reno, Valeria Golino, Alice Taglioni
Genere: Commedia
Durata: 100 Minuti
Distributore: Moviemax

Trama: Action movie di Eric Besanrd con Jean Reno e la bellissima Valeria Golino. Un gangster decide di vendicare la morte del fratello senza l'uso di armi o violenza e Jean Renò dimostra ancora una volta la sua polivalenza interpretativa fuori dall'ordinario

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Visions

Regista: Luigi Cecinelli
Cast: Henry Garrett, Jakob Von Nichel, Caroline Kessler, Steven Matthews
Genere: Thriller, Horror
Durata: 108 min
Distributore: Istituto Luce

Trama: Un intricato thriller poliziesco. Le agghiaccianti torture di un imprendibile serial killer riemergono come visoni nella mente di un ragazzo appena uscito dal coma. Il giovane con i suoi incubi tremendamente realistici diventerà la chiave di volta per arrivare alla soluzione che la polizia non ha ancora trovato e svelare il caso del sadico serial killer che nasconderà un orribile segreto

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Garage

Regista: Lenny Abrahamson
Cast: Pat Shortt, Conor Ryan, Anne-Marie Duff, Don Wycherley, Andrew Bennet, Denis Conway
Genere: Commedia drammatica
Durata: 85 min
Distributore: Mediaplex Italia

Trama: Josie ha passato tutta la sua vita da adulto a gestire una stazione di servizio alla periferia di una piccola città dell'Irlanda. Considerato dai suoi vicini come un tipo solitario, ma ottimista, Josie dovrà affrontare degli avvenimenti che gli cambieranno completamente la vita

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Morning Light

Regista: Paul Crowder, Mark Monroe
Cast: Robbie Kane, Kate Theisen, Charlie Enright, Jeremy Wilmot, Chris Schubert, Jesse Fielding, Genny Tulloch, Graham Brant-Zawadzki, Pieter van Os
Genere: Documentario
Durata: 97 min
Distributore: Walt Disney

Trama: Quindici giovani marinai… sei mesi di intensi allenamenti… un'unica possibilità di vincere l'anello di ottone. Questo eccitante documentario racconta una storia fonte di ispirazione, quella di un gruppo di giovani uomini e donne intrepidi e determinati alla soglia dell'età adulta, mentre sono coinvolti nella prima grande avventura della loro vita. Guidando un’avveniristica imbarcazione di 15 metri nella TRANSPAC, la più importante delle competizioni nautiche in oceano aperto, la squadra di "Morning Light" fonde le proprie doti e capacità in un avvincente spettacolo lungo 2500 miglia contro i maggiori professionisti del settore. Da un'idea di Roy Disney

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L'Amore Nascosto (L'Amour Caché)

Regista: Alessandro Capone
Cast: Isabelle Huppert, Greta Scacchi, Olivier Gourmet, Mélanie Laurent
Genere: Drammatico
Durata: 90 min
Distributore: Archibald Enterprise Film

Trama: A quasi cinquant'anni Danielle passa le sue giornate in un silenzio inviolabile nella clinica dove è stata ricoverata - dalla figlia Sophie - dopo il terzo tentativo di suicidio. La psicologa che l'ha in cura cerca di spingerla a comunicare e la esorta a mettere per iscritto i suoi pensieri. Dal diario disperato della donna emerge che ha vissuto una vita nell'indifferenza, alternando sensazioni di disgusto al senso di colpa.È un tema scomodo quello affrontato da Alessandro Capone. "Perché una donna, che ha partorito come una cagna, non può liberarsi del suo piccolo se ne prova fastidio, eliminandolo o divorandolo?" si chiede Danielle tra le mura spoglie della sua cella. Esistono madri che arrivano a odiare i loro figli, ma nessuno ne parla o ne vuole parlare. Con un piglio autorale il regista romano, noto più per le sue fiction poliziesche che per i suoi drammi teatrali, esplora l'universo femminile e nello specifico quello materno, provocando profonde riflessioni. Spietato nell'elaborazione della problematica psicotica (Danielle) e altrettanto rigido nel mettere in scena l'amore/odio filiale (Sophia), Capone fa leva solo sulla figura della dottoressa Nielsen (interpretata con diligenza da Greta Scacchi) per dare un tocco di morbidezza alla tragicità della trama. È un vero triangolo drammatico quello messo in atto da madre e figlia, che si susseguono nel ruolo di Vittima, Persecutore e Salvatore. I volti di Isabelle Huppert e Mélanie Laurent rispondono alla perfezione al copione evidenziato da Stephen Karpman. Il primo è supponente, misurato, distrutto dal dramma di essere madre suo malgrado, quello della Laurent è distaccato e inespressivo di fronte alla genitrice e all'analista, ma caldo e affettuoso nei confronti della figlia avuta giovanissima. Se Sophia si è liberata del copione malato, Danielle non riesce a vivere senza, la sua autodistruzione è consapevole e per questo premeditata. La gabbia che si è creata la sopraffà e l'uso sapiente della macchina da presa non fa che sottolineare il vuoto interiore della donna, con gli ambienti spogli, antisettici e impersonali della clinica dove Danielle trova riparo dal mondo. L'amour caché è un film che solleva tante domande ma dà poche risposte, lasciando che sia il finale a offrire una parvenza di respiro dall'immersione in un universo (femminile) tragico e devastante

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