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venerdì 27 marzo 2009

Push

Regista: Paul McGuigan
Cast: Chris Evans, Dakota Fanning, Camilla Belle, Cliff Curtis, Djimon Hounsou, Maggie Siff, Joel Gretsch, Hal Yamanouchi, Scott Michael Campbell, Neil Jackson, Nate Mooney, Colin Ford, Corey Stoll, Brandon Rhea
Genere: Azione
Durata: 111 min
Distributore: Eagle Pictures

Trama: Un affascinante thriller sullo spionaggio di un gruppo di persone che ha trovato il modo di muovere gli oggetti con il pensiero, prevedere il futuro, creare nuove realtà e uccidere senza toccare le vittime. Queste persone abbandoneranno gli Stati Uniti e si rifugeranno a Hong Kong, per sfuggire ad un organizzazione che vuole catturarli

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I Mostri Oggi

Regista: Enrico Oldoini
Cast: Diego Abatantuono, Sabrina Ferilli, Claudio Bisio, Carlo Buccirosso, Angela Finocchiaro, Giorgio Panariello
Genere: Commedia
Durata: n.d.
Distributore: Warner Bros Italia

Trama: Il film va considerato a tutti gli effetti il terzo capitolo rispetto agli illustri precedenti dei film ad episodi I mostri diretto nel 1963 Dino Risi e I nuovi mostri (1977), diretto a sei mani da Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola, capisaldi della commedia all'italiana in pillole.Anche qui, in sedici episodi caustici, vengono parodiati tutti i vizi, le debolezze e le paure dell'Italia contemporanea. Perché passano gli anni, passano i decenni ma i difetti che affliggono l' Italia sono sempre gli stessi, qui illustrati in episodi divertenti, amari, grotteschi, fulminanti: cinismo, avidità, indifferenza, falso perbenismo, cialtroneria, vanità e via "difettando".Ciascun episodio, di durata e struttura diverse, ruota intorno a delle figure centrali, in genere caricaturali, che saranno interpretate da tre attori principali (Diego Abatantuono, Giorgio Panariello e Claudio Bisio), i quali compariranno sia alternativamente che insieme, così come in altri episodi con Sabrina Ferilli, Angela Finocchiaro, Carlo Buccirosso e molti altri ancora...Alcuni episodi sono assai brevi e fulminanti ed hanno la durata e la struttura di uno sketch, altri presentano invece le costruzioni più elaborate di un racconto

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Racconti Incantati (Bedtime Stories)

Regista: Adam Shankman
Cast: Adam Sandler, Keri Russell, Guy Pearce, Russell Brand, Richard Griffiths, Teresa Palmer, Lucy Lawless, Courteney Cox, Jonathan Morgan Heit, Laura Ann Kesling, Jonathan Pryce, Nick Swardson, Kathryn Joosten, Allen Covert, Carmen Electra
Genere: Commedia, Family, Fantastico
Durata: n.d.
Distributore: Buena Vista International Italia

Trama: Una commedia familiare che racconta la storia di Skeeter Bronson, tuttofare di un albergo, che si ritrova a vivere le storie che racconta alla nipotina prima di andare a dormSkeeter Bronson (Adam Sandler) è un impiegato tuttofare presso l'hotel che un tempo fu del padre Marty (Jonathan Pryce). A causa di difficoltà economiche, Marty fu costretto a vendere il proprio motel a Barry Nottingham (Richard Griffiths), con l'intesa che, una volta cresciuto, quello avrebbe messo a capo del personale Skeeter. Barry, però, non ha acluna intenzione di rispettare l'impegno preso, anche perché pianifica un'ulteriore ristrutturazione dell'hotel, che prevede un passaggio di consegne al suo perfido figliolo, Kendall (Guy Pierce).
I sogni di Skeeter sembrano dunque destinati a rimanere irrealizzati, finché questi, controvoglia, non è costretto a occuparsi dei due figli della sorella Wendy (Courteney Cox): Patrick (Jonathan Morgan Heit) e Bobbi (Laura Ann Kesling).
Lo assiste nel compito la collega Jill (Keri Russell).
Per riuscire a tenerli buoni, Skeeter comincia a inventarsi per i ragazzi delle storie della buona notta, ben presto, però, scopre che queste fantasie finiscono per influenzare realmente la sua vita e coinvolgerlo così in ciò che racconta.
A questo punto, Skeeter tenta di influenzare i racconti in modo da poter finalmente realizzare i propri sogni... ire

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Il Caso dell'Infedele Klara

Regista: Roberto Faenza
Cast: Laura Chiatti, Claudio Santamaria, Iain Glen, Kierston Wareing, Anna Geislerová, Paulina Bakarova, Miroslav Simunek, Daniela Merlo, Adriano Wajskol
Genere: Sentimentale, Noir, Commedia
Durata: n.d.
Distributore: Medusa

Trama: Luca, musicista italiano che vive a Praga, è in preda a un'incontrollabile gelosia per la sua fidanzata Klara, studentessa di storia dell'arte in procinto di laurearsi. Insospettito dal rapporto della ragazza con Pavel, suo tutor all'università, Luca incarica un detective, Denis, di controllarla. Dopo i primi pedinamenti, effettuati con l'aiuto di sofisticate tecnologie, il detective decide di nascondere alcune prove che ritiene non importanti, quasi a voler proteggere il cliente tormentato dai sospetti. Tra i due uomini inizia così un raffinato gioco delle parti che li porterà a contaminarsi a vicenda: l'uno travaserà nell'altro elementi e sentimenti che prima non conosceva. Denis, che vive con la moglie Ruth un rapporto di coppia estremamente "aperta" ed è innamorato di Nina la sua assistente in agenzia, perde serenità e distacco. Mentre Luca, fagocitato dalla sua passione per Klara, diventa paziente e calcolatore, spingendo il detective a seguire un'ultima volta Klara in un viaggio-studio a Venezia dove è presente anche Pavel. Qui, sotto mentite spoglie, Denis conoscerà Klara e finirà per scoprire una singolare verità. Una trama di adulteri, veri o presunti, una commedia passionale fatta di intrighi e colpi di scena

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Dall'Altra Parte del Mare

Regista: Jean Sarto
Cast: Galatea Ranzi, Vitaliano Trevisan, Fulvio Falzarano, Giordana De Santis, Viviana Di Bert
Genere: Drammatico
Durata: 80 min
Distributore: n.d.

Trama: Chiamato ad allestire a Trieste un'opera teatrale dedicata alla Shoah, il regista teatrale Abele richiama in patria la collega Clara, attrice che nel corso di un lungo esilio volontario a Parigi aveva avuto modo di filmare una testimonianza della pianista Tosca Marmor, maestra di musica leggera sopravvissuta ai campi di sterminio. Le varie prove di messa in scena divengono presto per tutti gli attori un canale di confessione per esprimere le loro riserve, dissertare su concetti come la memoria e i ricordi rivissuti, e riflettere sulle altre modalità con cui in passato è stata rappresentata la banalità del male più assoluto. Le varie posizioni finiscono con l'accentrarsi attorno ad uno scontro fra le idee di Clara, che crede nel valore etico della rappresentazione e nella narrazione come forma privilegiata per veicolare la memoria di un evento, e quelle più radicali di Abele, fautore di un'estetica antirappresentativa e antispettacolare, che svuoti dati e parole di ogni possibile rifigurazione o immedesimazione catartica. Nel lavoro di ricostruzione degli eventi e di reperimento di dati, Clara arriva a scoprire qualcosa che riguarda più da vicino il proprio passato e il rapporto con un padre scomparso.Come si rappresenta l'irrappresentabile? Già Adorno aveva a suo tempo affermato in un famoso aforisma che dopo Auschwitz ogni poesia sarebbe stata una barbarie, ed è proprio attorno a questo dubbio magistrale sui massimi sistemi del pensiero estetico moderno che si dividono non solo i due protagonisti Vitaliano Trevisan e Galatea Ranzi, ma gli stessi percorsi di senso del film. Tenendo conto e citando apertamente tutti i testi che con questa stessa sfida si sono misurati per difendere il valore testimoniale dell'opera d'arte (Shoah di Lanzmann, Per un pezzo di pane di Fassbinder, L'istruttoria di Weiss, il "muselmann" di Yehiel De-Nur, la poesia di Celan, ma anche Hiroshima mon amour di Resnais, parlando di altre tragedie irrappresentabili del "secolo breve”), Sarto si approccia a questo interrogativo fondamentale fornendo una risposta in un certo senso "multimediale", che nella forma cinematografica ibrida una serie di linguaggi diversi. In un continuo passaggio fra dimensione di finzione teatrale, cinematografica, documentaria, videoartistica e, per certi aspetti, anche televisiva, il film interpella direttamente lo spettatore con quelle stesse domande che assillano la compagnia degli attori senza per questo sentirsi in dovere di abbattere la "quarta parete" della finzione, con il pregio non da poco di non chiamare in causa un discorso sul metacinema. Così, finché prevale l'approccio formalista e questo articolato sincretismo fra arti di diversa natura, anche le ambizioni teoriche sulle possibilità di una rappresentazione "etica" della Shoah reggono bene il passo. Il problema nasce quando la dialettica fra storia e narrazione, fra evento e immaginazione, fra Trevisan e la Ranzi, pende enormemente a vantaggio di questa, lasciando emergere in primo piano la storia personale di Clara e le indagini sulla figura paterna, che anziché costituire la solida impalcatura testuale alle precedenti dissertazioni, sono indubbiamente l'aspetto più debole del film. Debolezza colpevole perché un po' saccente, come rivelano anche i dibattiti al bar fra i vari attori, vere e proprie postille didascaliche poste in coda ad ogni sequenza. Sono questi inserti visibilmente non amalgamati con le altri parti del film l'aspetto meno sofisticato di un film italiano che è e resta comunque un'opera ben più ambiziosa e ricercata rispetto alla media della cinematografia ad essa circostante

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Two Lovers

Regista: James Gray
Cast: Gwyneth Paltrow, Joaquin Phoenix, Vinessa Shaw, Isabella Rossellini, Elias Koteas, Moni Moshonov, John Ortiz, Bob Ari, Julie Budd
Genere: Drammatico
Durata: 100 min
Distributore: Bim

Trama: Brighton Beach, Brooklyn. Leonard, un uomo attraente quanto dal carattere complesso, torna alla casa che gli ha dato i natali dopo aver tentato il suicidio. Mentre si trova sotto lo stesso tetto degli accoglienti genitori, i quali lo aiutano con amore ma faticano a comprenderlo, Leonard conosce due donne in breve tempo. Una è Michelle, una vicina di casa tanto bella quanto misteriosa, la quale cela a sua volta problemi profondi.Ma i genitori cercano di spingere Leonard ad avere una relazione con Sandra, la figlia dell'acquirente della tintoria di famiglia. Inizialmente sulla difensiva, Leonardo scopre in lei una profondità inattesa. Ma la possibile relazione con Sandra finisce per essere ostacolata da Michelle che gli chiede aiuto per risolvere una relazione negativa che la vede legata a un altro uomo. Ora così Michelle sembra essere attratta da Leonard il quale si trova tra due fuochi con il non improbabile rischio di riprecipitare in quello stato d'animo che lo aveva portato a tentare di togliersi la vita.James Gray segna con Two Lovers un'importante svolta nella sua carriera. Abbandonati (temporaneamente?) i 'romanzi criminali' come Little Odessa, The Yards e I padroni della notte prende ispirazione da un racconti di Dostoevsky "Le notti bianche", per descrivere le dinamiche di un sentimento sempre più difficile da portare sullo schermo perché ormai letto e riletto apparentemente in tutti i modi. Riesce a farlo dimostrando grande sensibilità grazie a una sceneggiatura, scritta con Richard Menello, che analizza con aderenza al reale, le dinamiche amorose. Dopo tanti amori patinati il cinema americano torna a proporci un amore vero. Speriamo che ne arrivino altri

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Fortapàsc

Regista: Marco Risi
Cast: Libero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Gianfranco Gallo, Antonio Buonomo, Duccio Camerini, Marcello Mazzarella, Daniele Pecci, Ennio Fantastichini, Renato Carpentieri, Gianfelice Imparato
Genere: Drammatico
Durata: 108 min
Distributore: 01 Distribution

Trama: Giancarlo Siani è un giovane praticante, impiegato “abusivo” per il Mattino col sogno di un contratto giornalistico e di un’inchiesta incriminante contro i boss camorristi e i politici collusi. Lucido e consapevole, Siani si muove tra Napoli e Torre Annunziata, un avamposto abbattuto dal terremoto e frequentato dagli scagnozzi armati di Valentino Gionta. Indaga, si informa, verifica i fatti e poi scrive pagine appassionate e impetuose sui clan camorristi e sulla filosofia camorristica. Era il 1985 quando Vasco Rossi cantava “ogni volta che viene giorno” e un giornalista di ventisei anni moriva assassinato per “ogni volta che era stato coerente”. Gli ingredienti per realizzare l’ennesima agiografia di una vittima (dimenticata) della camorra c’erano tutti. C’era la vicenda personale di Giancarlo Siani, c’erano gli Ottanta, quelli dei tangentisti e dei faccendieri, delle commesse e della corruzione, delle spese inutili e della burocrazia gonfiata, degli omicidi del generale Dalla Chiesa, c’era un Paese sordo alle idee di Siani che scriveva (e lavorava) per un’Italia migliore, c’era l’inevitabile sacrificio finale. Ma Marco Risi non ha realizzato un altro film sulla camorra, concentrandosi esclusivamente sulle tappe di avvicinamento di Siani prima a una consapevolezza di sé e della lotta politica, poi a una strategia letteraria e provocatoria. La camorra è in ogni gesto di chi si oppone a Siani, in ogni silenzio indifferente, nelle grottesche indagini dei carabinieri, nella “clemenza” della magistratura, nelle assurde pratiche rituali di “guappi” spietati e armati, che intendono porre la corruzione e la violenza come norma fondamentale di convivenza sociale. Risi, all’interno del medesimo spazio (Torre Annunziata), distingue due campi contrapposti, determinando il fronteggiarsi delle due parti: i villains che utilizzano la forza della pistola per ascendere l’empireo della carriera camorristica, l’eroe che avvia la sua opera di progressiva e inarrestabile bonifica dell’illegalità con la macchina da scrivere, puntando sul valore della persuasione. Sullo sfondo c’è Napoli e l’isteria collettiva che circondava nel 1985 Maradona, involontario capopopolo, occasione di riscatto, speranza di rivalsa calcistica e sociale, sul ricco Nord da parte del garzone del macellaio e di una città pronta ad osannare e a stritolare. Napoli come corpo corruttore e Napoli generatrice di “antidoti” capaci di riequilibrare moralmente l’ordine esistente. Napoli, ancora, sede del “Mattino”, che invia in un polveroso avamposto battuto dai fuorilegge un giornalista eroico, immagine della possibilità di progresso e fertilità contro l’aridità e l’improduttività dell’arroganza. Dopo il vuoto e la degradazione giovanile dei suoi ragazzi fuori, che hanno la Lazio come sommo ideale, che alimentano la loro forza con un linguaggio osceno, che scelgono la via dell’omologazione passiva e che hanno bisogno del branco per riconoscersi, il regista milanese si concentra su un ragazzo solare senza lati oscuri, isolato dai politici di palazzo in un non luogo sventrato e svuotato per essere riempito dall’eccitazione del business e poi affondato nei liquami chimici. Se il Maradona di Risi (Maradona – La mano de Dios) non ha mai smesso di cercare il suo pallone, Siani non ha mai smesso di cercare la verità e di morire per questo giovanissimo dentro la sua Citroën Mehari e sotto il cielo di Napoli. Risi coglie l’importanza della solitudine in cui viene abbandonato Siani e la spirale dentro cui viene fatto scivolare lentamente fino al massacro del settembre ’85. Con la linearità di un cinema che non ha tesi da dimostrare ma una bruciante urgenza di raccontare, Fortapàsc mette in piazza una classe politica che mira alla propria autoconservazione, una società incivile che chiede la legittimazione di essere incivile e un giornalismo (impiegatizio) che continua a ignorare le proprie responsabilità nel degrado sociale, etico, linguistico e culturale del Paese

Il Primo Giorno d'Inverno

Regista: Mirko Locatelli
Cast: Michela Cova, Mattia De Gasperis, Giuseppe Cederna, Andrea Semeghini, Teresa Patrignani, Alberto Gerundo
Genere: Drammatico
Durata: 88 min
Distributore: n.d.

Trama: Valerio è un adolescente che vive nella provincia milanese. A casa ha una sorella minore della quale talvolta deve, di malavoglia, occuparsi. Nel mondo scolastico e della piscina di nuoto in cui si allena Valerio è costretto a percepire la propria diversità. Quella che lo spinge ad isolarsi nella campagna o a compiere lunghi tragitti sul suo motorino che ogni tanto lo tradisce. Vorrebbe avere delle amicizie ma i compagni lo respingono e chi lo aiuta sa di mettere a repentaglio il proprio ruolo nel gruppo di quelli che contano. Un giorno, del tutto improvvisamente, accade qualcosa che gli cambia la vita e che lo spinge a commettere un grave errore. La notte più lunga dell'anno (il solstizio d'inverno) è appena trascorsa.Mirko Locatelli, con il sostegno della Provincia di Milano, ha realizzato (dopo l'esperienza dei corti e di un mediometraggio) la sua opera prima che, come molte opere prime, ha pregi e difetti. Partiamo dai secondi. Il film ha una struttura molto semplice e lineare che rischia di non coinvolgere lo spettatore. La fotografia che gioca su cromatismi ricercati non aiuta certo in quel senso così come la scarsa utilizzazione della bambina che interpreta il ruolo della sorella di Valerio. I pregi si individuano invece nel desiderio di raccontare un'emarginazione che trova origine in un nucleo sociale giovanile non urbano ma forse ancor più vincolato da rigide regole di appartenenza che non quelli delle metropoli. Valerio è solo. Solo sul suo motorino. Solo a scuola dove tenta di farsi notare. Solo in piscina dove l'attenzione dell'allenatore è tutta rivolta a un altro, possibile promessa del nuoto. Solo anche nel tentativo di scoprire i percorsi di una sessualità che è ancora alla ricerca di un'identità precisa. Locatelli lo segue con sincera partecipazione

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Teza

Regista: Hailè Gerima
Cast: Aron Arefe, Abiye Tedla, Takelech Beyene, Teje Tesfahun, Nebiyu Baye
Genere: Drammatico
Durata: 140 min
Distributore: Ripley's Film

Trama: Etiopia, 1990. Anberber è tornato al suo villaggio senza una gamba e con la testa affollata dai fantasmi. Lasciata l'Etiopia imperiale di Haile Selassie e rientrato in quella socialista di Haile Mariam Menghistu, Anberber ha studiato medicina nella Germania degli anni Settanta, interessata da una massiccia immigrazione africana e percorsa da tensioni e discriminazioni razziali. Il suo sogno più grande è quello di ritrovare l'abbraccio materno e di prendersi cura del suo popolo, afflitto dalle carestie e vessato da secoli di regimi dispotici. Rimpatriato e presa coscienza del disordine politico e sociale in cui versa il suo paese, scampa a un linciaggio e cerca conforto nel villaggio natio. Dentro il capanno e davanti al fuoco scoprirà la propria impotenza di fronte alla dissoluzione dei valori umani. Nel focolare domestico brucerà il suo passato e divamperà il desiderio di costruire il presente. Dopo aver raccontato la resistenza etiopica degli anni Trenta all'esercito dell'Italia mussoliniana (Adwa), il regista etiope Haile Gerima ricostruisce e rilegge la storia del suo Paese all'indomani del golpe militare che destituì l'imperatore Haile Selassie e promosse il regime marxista di Haile Mariam Menghistu. Rifugiando il suo protagonista, un intellettuale formato in Germania, nel villaggio natio, Gerima sviluppa il racconto su tre piani temporali. Presente, passato e sogno si interrompono e intervengono l'uno sull'altro fino a ri-comporre la storia di un uomo dentro la Storia del suo Paese. Il racconto orale dell'emigrato di Aaron Arefe assume su di sé i conflitti e le convulsioni della storia ed è caratterizzato dal sentimento dominante della nostalgia: per l'infanzia africana, età idilliaca e disgiunta dal reale in cui il protagonista si rifugia alla ricerca della sua forza rigenerante; per la giovinezza europea, età dell'imitazione e dell'assimilazione in cui si ritaglia un posto approfittando dei vantaggi offerti dal vecchio continente; per la piena maturità del ritorno, età della riaffermazione della propria identità culturale in cui impegnarsi nella ricostruzione e nella rinascita del proprio paese. Alle fughe dell'immaginario, nel realismo magico e in quello onirico, Gerima affida invece il compito di rappresentare la lacerazione interiore del protagonista, che non crede più alla possibilità di cambiare qualcosa. Anberber realizza il tradimento dei governi autoctoni e prende atto dell'unico risultato tangibile: il passaggio dei poteri dall'élite bianca all'élite nera e l'incremento consistente della violenza e della corruzione. Stessi privilegi dei potenti, stesso interesse esclusivo di una classe sociale, stesso disprezzo per il popolo. Teza, attraverso il racconto orale, i canti popolari e l'iconografia stilizzata, descrive l'educazione intellettuale di un uomo condotta e sospesa fra due continenti, fra l'Africa e l'Europa, fra il miraggio dell'occidente e il difficile ritorno al paese di origine. Restando inchiodato al suo personaggio, Gerima traduce la storia collettiva in un volto, specchiandolo nel proprio passato alla ricerca della propria identità individuale e sociale. Teza è un altro frammento di memoria restituito dal regista etiope, intimamente coinvolto nella realtà politica e sociale del suo Paese, di cui riferisce sempre con un attenzione al di fuori di qualsiasi retorica nazionalistica. Ponendo in primo piano l'instabilità politica dell'Etiopia (prima, durante e dopo l'indipendenza), i problemi causati dalle amministrazioni autoctone e l'impatto distruttivo prodotto dalla cultura cristiana-occidentale e dal pensiero marxista su quella tradizionale, l'autore africano affronta la reale situazione e impegna il suo personaggio a costruire una nuova società, ponendo letteralmente mano (e gessetto) ai problemi che l'affiggono

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Legami di Sangue

Regista: Paola Columba
Cast: Giovanni Capalbo, Cristina Cellini, Andrea Dugoni, Pino Rugiano, Arnoldo Foà
Genere: Drammatico
Durata: n.d.
Distributore: n.d.

Trama: All'interno di una famiglia contadina di oggi, sospesa tra medioevo e modernità, tre fratelli e una sorella si contendono una misera eredità. Visceralmente uniti dall'amore, arriveranno ad odiarsi. A far da contrappunto a tanta avidità, il mondo sospeso e infantile di uno dei fratelli, Andrea, down e con gravi problemi respiratori

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Cenci in Cina

Regista: Marco Limberti
Cast: Francesco Ciampi, Alessandro Paci, Man Lo Zhang, Barbara Enrichi, Massimo Ceccherini, Pamela Camassa, Novello Novelli, Carlo Monni, Niki Giustini, Laura Pestellini
Genere: Commedia
Durata: n.d.
Distributore: Bellosguardo

Trama: Siamo a Prato, in Toscana, la capitale mondiale dell'industria tessile. Vittorio Pelagatti e Armando Giachetti gestiscono la mitica Gobbotex, azienda fondata dai nonni all’inizio degli anni '50: il primo, fascinoso, elegante e spendaccione, si occupa del commerciale e delle pubbliche relazioni secondo il motto “ARTICOLO QUINTO, CHI HA I QUATTRINI IN MANO HA VINTO”; l'altro, più concreto, lavoratore e parsimonioso, vive in ditta e gira sulla sua vecchia 500, si occupa della produzione, è sposato con figli e sulla sua scrivania sta un cartello molto chiaro: “CHI PAGA DAVANTI LO SERVAN DI DIETRO”. In fabbrica lavorano anche una serie di personaggi mitici: il ragionier Maggesi, il Frucchia, Paolino, Frank Casaglieri e il Magnifico. Non prendono lo stipendio da mesi, perché non son più operai ma soci; alcuni di loro cominciano a pensare d'aver preso una fregatura… In città c'è crisi e mentre la Gobbotex naviga in cattive acque, all’Unione Industriali di Prato fa il suo ingresso ufficiale l'imprenditrice cinese signora Li, bella e intelligente, che compra aziende in difficoltà. Ben presto appare chiaro l’interesse della signora Li per la Gobbotex, perciò i nostri eroi si buttano alla ricerca dei “Soldi di Cuoio”, i risparmi messi da parte dai nonni per i tempi duri; per trovarli vanno a chiedere ai vecchi dipendenti, come il Forasassi e una vecchia amante, fino ad arrivare al Magnifico, detentore della verità, come in una difficile ma esilarante caccia al tesoro. Parallelamente viene raccontata la storia di come era Prato nel dopoguerra, di come i nonni si ingegnassero vendendo coperte da ciuchi ai soldati o imparando l’inglese per trattare con i clienti stranieri senza intermediari. Al tempo presente invece il Giachetti si trova a corteggiare la signora Li, che lo ha invitato a cena, mentre un Pelagatti/Diabolik le fruga la casa alla ricerca del contratto dai cui dipendono i destini della Gobbotex… Riusciranno a salvare la ditta dal fallimento e dalle grinfie della crudele signora Li?

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venerdì 20 marzo 2009

The International

Regista: Tom Tykwer
Cast: Clive Owen, Naomi Watts, Armin Mueller-Stahl, Ulrich Thomsen, Jack McGee, Luca Calvani, Luca Barbareschi, Lucian Msamati, Pasquale Cassalia, Alessandro Fabrizi
Genere: Azione, Thriller
Durata: 124 min
Distributore: Sony Pictures Releasing Italia

Trama: Nel corso di indagini su un traffico internazionali d'armi, l'agente dell'Interpol Louis Salinger (Clive Owen) e il procuratore newyorkese Eleanor Whitman (Naomi Watts) scoprono che uno degli istituti bancari più grandi e influenti del pianeta, la International Bank of Business and Credits, è pesantemente coinvolto.
Il problema è che questo istituto di credito ha ramificazioni a tutti i livelli e in tutti i paesi e finora chi si è messo contro di loro o è scomparso, o è morto.
Un'indagine ufficiale non ha alcuna possibilità di approdare a nulla, se non alla rovina degli inquirenti. Muovendosi quindi al di fuori della legalità ufficiale, Louis ed Eleanor proseguono un'indagine che li porta da Milano a New York, fino a Istanbul, costantemente a rischio della vita

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L'Ultimo Crodino

Regista: Umberto Spinazzola
Cast: Ricky Tognazzi, Serena Autieri, Marco Messeri, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Enzo Provenzano, Stefano Saccotelli
Genere: Commedia
Durata: n.d.
Distributore: Mikado

Trama: Bassa Val di Susa. Giampaolo Pesce, operaio in una fabbrica, è pieno di debiti, separato e con una figlia che ama e una moglie a cui deve passare gli alimenti. Pes, così lo chiamano in paese, ha però un amico, anche lui con il suo bravo soprannome: Crodino. Costui lo convince a mettersi in società per realizzare un allevamento biologico. Purtroppo però l'impresa fallisce a causa di una moria di polli. Ora i due si trovano accomunati anche dal bisogno di denaro. A Crodino viene allora un'idea: perché non rubare la bara che contiene i resti mortali di Enrico Cuccia, grande manovratore della finanza italiana, e chiedere un riscatto? Dopo qualche incertezza Pes si decide: ci sta. Ma non tutto andrà per il verso giusto.Era il 17 marzo 2001 quando tutti i quotidiani riportarono la notizia del trafugamento della salma di Enrico Cuccia dal cimitero di Meina. In pochissimo tempo cominciarono ad intrecciarsi le ipotesi più fantasiose. Si arrivò addirittura a pensare alle sette sataniche o a misteriosi documenti chiusi nella bara. Nulla di tutto ciò. Si trattava di due ricattatori improvvisati incapaci di far del male a chicchessia (per questo scelsero un cadavere) e alla spasmodica ricerca di una svolta nella vita.Umberto Spinazzola ne rievoca le vicende con tratto lieve, ironico ma al contempo carico di pietà e non privo di annotazioni sociopolitiche. Si sente che regista e sceneggiatori (Pellegrini, Cenni, Mazzei) conoscono bene i luoghi che descrivono e le persone che li abitano e la vita di quei paesini in cui non accade mai nulla e in cui la televisione (sulla quale nel film però non si calca la mano) porta il desiderio di denaro facile che consenta ai desideri di trasformarsi in realtà. Pes e Crodino (interpretati dalla coppia Tognazzi/Iacchetti che d'ora in poi vorremmo rivedere sullo schermo per quanto sono affiatati, divertenti e, al contempo, profondamente umani) hanno una vita frustrante. Il primo deve soldi a mezzo mondo per cercare di conservare una dignità almeno per la figlia che può vedere solo periodicamente. Il secondo ha una bella moglie, è tormentato dalla gelosia e vorrebbe dimostrare a tutti le proprie capacità imprenditoriali. Il domino di errori che costruiscono nel loro tentativo di estorsione li fa protagonisti di un copione da commedia all'italiana. Invece è purtroppo tutto accaduto in un'area dell'avanzato Nord Italia in cui il benessere è spesso più apparente che reale. Non capita così spesso nel cinema italiano di potersi divertire riflettendo al contempo sulla realtà. Questa è un'occasione da non perdere

Guarda il trailer del film "L'Ultimo Crodino"

Impotenti esistenziali

Regista: Giuseppe Cirillo
Cast: Giuseppe Cirillo, Antonella Ponziani, Sandra Milo, Alvaro Vitali, Gianni Nazzaro, Angela Melillo, Don Backy, Tinto Brass
Genere: Drammatico
Durata: n.d.
Distributore: n.d.

Trama: Giuseppe Cirillo è uno psicologo e un professore di educazione sessuale, in missione contro l'ipocrisia. Incuriosito dai club di scambisti decide di frequentarne uno e lì s'incrocia e si accompagna con Francesca, moglie di un tale di nome Riccardo. Con la nuova e disponibile amica al fianco, Cirillo redarguisce un gruppo di ragazzini che si ostina a chiamare i propri compagni neri “di colore” e li invita a chiamarli, invece, “cioccolata” (!) e ad autodefinirsi color albicocca. Non contento, dopo aver insistito con un prete perché smetta di incontrare una suora in privato e cominci ad esternare il suo piacere, e dopo aver tappezzato la scuola in cui fa lezione di manifesti che esortano a donare l'8 per mille alla chiesa cattolica, incontra l'editore De Fortis, suo nemico, e gli mostra la sua invenzione: il bibidet, prova della sua sensibilità e del suo ingegnarsi perché la coppia non si privi di alcun momento di possibile condivisione. Quindi si reca dalla zia di Francesca, la seduce con le parole e la spinge a firmare l'assegno che farà contenta la sua ragazza. Del finale non si dirà, non per accortezza ma per pudore e perché la sostanza non cambia, peggiora. Dilungarsi sulla trama di Impotenti Esistenziali serve giusto ad evidenziare il fatto che una trama non c'è, così come non c'è un regista e forse neanche un film, ma solo il programma politico di un partito del qualunquismo, non si sa quanto fictionario. Tutto è brutto, nel film, dalla scenografia ai costumi, dai personaggi alle inquadrature. Ben presto diviene persino insopportabile. Cirillo se ne va a zonzo a dire e ridire le stesse banalità, coinvolgendo tristemente Brass e la Milo, inframmezzando il suo sproloquio con delle pubblicità progresso a favore dell'utilizzo del preservativo e infischiandosene dell'abc della continuity filmica. Spacciandosi per il castigatore dei castigatori, mascherato da pagliaccio o medico del buonumore, questo crociato del Luogo Comune rivendica il diritto alla satira in un'operetta che affligge e terrorizza per mancanza di ironia; straparla di sesso spingendo alla fuga dallo stesso; abusa della pazienza dello spettatore con una serie infinita di predicozzi sui giovani, il matrimonio, l'Aids, lo sport e troppo altro. Chi, alla fine del film, non ne avesse avuto ancora abbastanza, trova il suo numero di cellulare nei titoli di coda

Diverso da Chi?

Regista: Umberto Carteni
Cast: Luca Argentero, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Antonio Catania, Francesco Pannofino, Giuseppe Cederna, Rinaldo Rocco, Antonio Bazza
Genere: Commedia
Durata: 102 min
Distributore: Universal Pictures

Trama: Il film racconta la storia di Piero, un giovane politico gay dichiarato. Fidanzato da anni con Remo, nella corsa all'elezione di sindaco di una città del nordest italiano viene affiancato da Adele, una collega moderata e dalle idee tradizionaliste. L'incontro tra Piero e Adele, inizialmente teso e aggressivo, si trasformerà ben presto in un'attrazione sessuale reciproca che li travolgerà in tutti i sensi

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La Verità è Che Non Gli Piaci Abbastanza (He's Just Not That Into You)

Regista: Ken Kwapis
Cast: Ben Affleck, Drew Barrymore, Jennifer Aniston, Jennifer Connelly, Kevin Connolly, Bradley Cooper, Scarlett Johansson, Ginnifer Goodwin, Justin Long
Genere: Commedia
Durata: 129 min
Distributore: 01 Distribution

Trama: Tratto dall'omonimo bestseller di Greg Behrendt e Liz Tuccillo, il film racconta di come un gruppo di giovani trentenni americani affronta l'avvicinarsi di una relazione con l'altro sesso. Bugie, scuse e infantili giustificazioni sono sempre dietro l'angolo: come riconoscerle?

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Ponyo sulla Scogliera (Gake no ue no Ponyo)

Regista: Hayao Miyazaki
Cast: -
Genere: Animazione
Durata: 100 Minuti
Distributore: Lucky Red

Trama: Il film d'animazione del maestro Miyazaki racconta la storia di un bambino di cinque anni, Sosuke, e della sua amicizia con una principessa pesce rosso, Ponyo, che sogna di diventare un essere umano. Per riuscire nella sua impresa Ponyo ruberà la bacchetta magica del padre, scatenando così i poteri del mare

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Aria

Regista: Valerio D'annunzio
Cast: Roberto Herlitska, Olivia Magnani, Galatea Ranzi, Agnese Nano, Pierpaolo Lovino, Francesco Martino, Fabrizio Raggi
Genere: Drammatico
Durata: n.d.
Distributore: La Beffa srl

Trama: La storia di un uomo nato nel corpo sbagliato. Delle convenzioni e del bisogno di equilibrio che lo porteranno a scegliere la strada della "normalità" e, infine, della forza della consapevolezza che lo condurrà a rischiare di perdere tutto pur di seguire ciò che la sua vera natura gli impone di non fuggire, non più

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venerdì 13 marzo 2009

Gran Torino

Regista: Clint Eastwood
Cast: Clint Eastwood, Cory Hardrict, Geraldine Hughes, Brian Howe, Brian Haley, Dreama Walker, Nana Gbewonyo, John Antony, Doua Moua, Sarah Neubauer, Lee Mong Vang, Christopher Carley, Bee Vang, Austin Douglas Smith, Ahney Her
Genere: Azione
Durata: 116 min
Distributore: Warner Bros Italia

Trama: Un veterano della guerra in Korea, Walt Kowalski (Eastwood) comincia a correggere il suo vicino, un teenager Hmong (Miao),che cerca di rubare la più importante possessione di Kowalski: la sua Gran Torino del 1972

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Nemico pubblico N. 1 - L' istinto di morte *Parte 1* (L'instinct de mort)

Regista: Jean-François Richet
Cast: Vincent Cassel, Cécile De France, Gérard Depardieu, Gilles Lellouche, Roy Dupuis, Elena Anaya, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer, Florence Thomassin, Ludivine Sagnier
Genere: Drammatico, Biografico, Gangster Story, Thriller
Durata: 130 min
Distributore: Eagle Pictures

Trama: Il film narra ripercorre la vita Jacques Mesrine (qui interpretato dal poliedrico Vincent Cassel), ultimo grande gangster di Francia, che in vita arrivò per l'appunto a essere definito dalle autorità nemico pubblico numero uno.
Pur senza cadere nelle celebrazioni di un personaggio che non è assolutamente da esaltare, la pellicola si sforza di capire l'umo dietro il personaggio e di rivelarne tutte le sfaccettature; donte principale della narrazione: l'autobiografia che Mesrine scrisse in prigione poco prima della sua ultima spettacolare fuga.
Tale era la complessità del progetto che la narrazione è stata divisa in due distinte pellicole

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La Matassa

Regista: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Giambattista Avellino
Cast: Salvatore Ficarra, Valentino Picone, Claudio Gioé, Mario Pupella, Anna Safroncik, Mariella Lo Giudice, Giovanni Martorana, Filippo Luna, Pino Caruso, Maria Di Biase
Genere: Commedia
Durata: 98 min
Distributore: Medusa

Trama: C'è chi eredita denaro e chi la casa o la terra. Gaetano e Paolo, dai loro padri, hanno ereditato una lite. Per vent'anni i due cugini hanno vissuto nel rispetto di questo lascito, senza mai metterlo in discussione e anzi perpetuandolo, ma un giorno il caso li ha riunito sotto lo stesso tetto, quello della chiesa di don Gino, e li ha costretti a un gesto di pace. Per i novelli Caino e Abele è solo l'inizio della corsa ed è già tutto uno sgambetto. Salvo Ficarra e Valentino Picone, ad un capo e all'altro della La Matassa da sbrogliare, calcano nuovamente le orme della commedia all'italiana, trattando in chiave comica un tema che si poteva benissimo prestare allo svolgimento serio o drammatico. Coppia buffa ad altissimo tasso di gradimento, al fisico degli everyday men associa, invece, una forte caratterizzazione regionale (anche se questa volta i due tradiscono Palermo per Catania) e un umorismo quasi d'altri tempi, mai volgare, che ha il suo esito ultimo nel sentimento (ma non nel "volemose bene") e che poggia sulla cattiveria troppo approssimata per ferire di Ficarra e sull'inettitudine troppo disarmante per non intenerire di Picone. Il lavoro cinematografico, ancora una volta, è affrontato seriamente, con il supporto di esperti sceneggiatori, la condivisione della direzione con Giambattista Avellino e l'impiego - encomiabile- del patrimonio attoriale siciliano (Gioè, Musumeci, Centamore, Pupella, Martorana, Astorina). Chi si attende la catena di sketch resterà fortunatamente deluso, perché il copione è più che solido, e così chi s'aspetta il teatro filmato, smentito in più occasioni da riprese complesse. Se mai si avverte, a volte, un sentimento del tempo eterogeneo; come quando, di contro ad un Ficarra sempre in movimento o inquadrato nel bel mezzo di una marachella da sbrigare velocemente, l'obiettivo si attarda sul lento mutare d'espressione di Picone, fermando improvvisamente il film su un primo piano che, comunque, ha l'eloquenza di un monologo. Due comici due ritmi, dunque, e una regia a sei mani - pratica al limite dell'esperimento - che si può serenamente dire riuscita, poiché si fa orologio svizzero là dove è importante che lo sia (come nella scena dell'inseguimento con la valigetta) e pratica di libertà altrove, a tutto vantaggio della spontaneità della scena

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L'Ultimo Pulcinella

Regista: Maurizio Scaparro
Cast: Massimo Ranieri, Adriana Asti, Valeria Cavalli, Jean Sorel, Domenico Balsamo, Carla Ferraro, Margot Dufrene, Georges Corraface, Antonio Casagrande
Genere: Drammatico
Durata: 89 min
Distributore: n.d.

Trama: Michelangelo è un attore napoletano rassegnato al nuovo e all’incomprensibile che avanza nei teatri. Appesa al chiodo la maschera di Pulcinella e riposto in uno zaino il suo bianco e largo costume, Michelangelo parte alla volta di Parigi per recuperare il rapporto col figlio. Francesco è fuggito da Napoli e dalla casa paterna per scampare ai sicari di un omicidio camorrista, di cui è stato testimone. Nelle banlieues parigine, Michelangelo ritrova suo figlio e scopre un vecchio teatro custodito da Marie, un’attrice milanese che si inventa parigina. Con l’aiuto di un professore della Sorbona, della sua assistente Faiza e dei ragazzi del quartiere, l’attore napoletano (ri)spolvererà poltrone e tavole del palcoscenico, mettendo in scena “l’ultimo pulcinella”, simbolo degli umili e anima del popolo partenopeo e di tutti i popoli offesi. Non sono molti in Italia gli attori di teatro portatori sani del gesto e del corpo intesi come propulsori di ritmo e come elementi centrali dello spazio magico della scena. Massimo Ranieri è uno di quegli artisti, erede della centralità dell’attore interprete e del copione pretesto per la sua performance. È un bene culturale da proteggere, è “spettacolo vivente” pregiato proprio per l’arcaicità che lo fa diverso dalla regola dello spettacolo attuale, cinematografico e televisivo. Ed è esattamente in questo punto, nell’essere valore di una storia secolare, che risiede tutto il limite del film di Maurizio Scaparro, regista teatrale e attuale direttore della Biennale Teatro di Venezia. Se apprezzabile è l’intenzione del regista e dell’attore di superare il dislivello tra nuova e vecchia generazione, tra tradizione e novità, ricostruendo l’immagine di un teatro assente attraverso il cinema, il risultato è modesto e trascurabile. La “scrittura scenica” di Scaparro, Azcona e De Silva e la recitazione autonoma e gonfiata da tormenti romantici e passionali di Ranieri, nel fare teatro non riesce a farsi cinema. Non riesce a fingere, rappresentare, significare, cogliere frammenti di verità dentro la maschera della finzione e dietro la maschera nera e rugosa di Pulcinella. Non c’è integrazione tra i due sistemi di rappresentazione (la finzione scenica dentro la finzione cinematografica), non c’è integrazione tra la recitazione teatrale di Ranieri, marcata, insistita e ridotta a una lunga serie di clichè, e quella cinematografica di Jean Sorel, meno esasperata, più articolata e complessa. Non c’è integrazione ancora tra gli attori e la macchina da presa, che ha disimparato a recitare e a lavorare come interlocutrice principale degli interpreti sul set. Liberamente ispirato a un soggetto inedito di Roberto Rossellini, L’ultimo pulcinella racconta l’urto generazionale: l’ambizione di una piena e pari legittimazione di un figlio e la funzione paterna rintracciabile nella trasmissione di una tradizione, di una maschera di una performance, di un affetto

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Un marito di troppo (The Accidental Husband)

Regista: Griffin Dunne
Cast: Uma Thurman, Colin Firth, Jeffrey Dean Morgan, Sam Shepard, Lindsay Sloane, Justina Machado
Genere: Commedia
Durata: 90 min
Distributore: Eagle Pictures

Trama: La dottoressa Emma Lloyd (Uma Thurman) conduce con successo un programma radiofonico a carattere sentimentale; il pubblico la ama, i suoi consigli sono sempre molto apprezzati e sta anche per pubblicare un libro. Tutto sembra andare a gonfie vele fino a quando Patrick (Jeffrey Dean Morgan), lasciato dalla fidanzata a causa di un consiglio troppo ardito di Emma, decide di tirarle un brutto scherzo: contraffare un documento matrimoniale facendola risultare sposata proprio con lui. Emma, in procinto di salire all'altare con l'uomo della sua vita (Colin Firth), si vede quindi costretta a cercare il marito di troppo per convincerlo ad annullare le (false) nozze. Una missione all'apparenza facile, colpo di fulmine permettendo...

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Il Sogno nel Casello

Regista: Bruno De Paola
Cast: Pietro Pignatelli, Clotilde Sabatino, Lucio Allocca, Mario Porfito, Carmen Scivittaro, Raffaele Esposito, Antonella Morea, Raffaello Tullo
Genere: Commedia
Durata: 93 min
Distributore: Mediterranea

Trama: Marco, giovane casellante delle Autostrade Meridionali, trascorre l'estate rinchiuso in un casello della provincia di Napoli. La sua vita scorre monotona fra il casello autostradale e le commissioni che puntualmente la madre gli chiede di sbrigare. Luca, suo vecchio amico, prova in ogni modo a risvegliare in lui la voglia di vivere e divertirsi ma con scarsi risultati. La sua timidezza ed il peso di una madre assillante, fanno di lui una persona incapace di imporre la sua personalità. L'incontro con Silvia, sua nuova dirimpettaia, sembra l’inizio di una nuova vita ma, quando tutto sembra andare per il meglio, il suo lungo corteggiamento viene minato da un avviso di sfratto che il proprietario dell’appartamento che occupa gli fa pervenire. Si scatena un aspro duello fra il proprietario dell’appartamento e Marco che, mai come ora, desidera vivere ad un passo da Silvia

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Il Soffio dell'Anima

Regista: Victor Rambaldi
Cast: Flavio Montrucchio, Lucrezia Piaggio, Orso Maria Guerrini, Dario Ballantini, Raffaello Balzo, Yang Yu Lin, Claudio Angelini, Lina Bernardi
Genere: Drammatico
Durata: 108 min
Distributore: Iris Film Distribution

Trama: Ambientato ad Imola (dove vivono in realtà i personaggi cui la storia fa riferimento), racconta il dramma di un giovane in dialisi, che lotta per non permettere alla sua malattia di controllare la sua vita e infrangere i suoi sogni. Dopo un passato difficile dovuto a un precario stato di salute, Alex si butta a capofitto nello studio delle arti marziali. Da qui nasce un lento, ma inesorabile, sogno di rinascita. Inventa una sua arte marziale che lui chiama "il soffio dell'anima". Ma il suo obiettivo non è combattere. Semplicemente, è una sfida personale: vincere le sue paure e dimostrare a se stesso di essere alla pari degli altri. Tutto questo, però, incontra le resistenze del padre che, spinto da un amore sconfinato nei suoi confronti, non approva. E fa di tutto per farlo desistere. Anche Nico, un tipo strafottente e arrogante che pratica arti marziali nella stessa palestra, rappresenta per Alex una vera e propria nemesi. Infatti, Nico ritiene Alex fisicamente inferiore e per questo lo detesta e lo umilia ad ogni occasione. L'incontro con una ragazza, Luna, che accompagna la madre a dializzare nello stesso ospedale di Alex, è magico e mistico. Tra loro s'accende la scintilla dell'amore e da quel momento diverranno inseparabili. Alex conosce Tai Ping, una donna cinese dall'età indefinita che vive fuori città. Oltre ad essere un'esperta coltivatrice di orchidee, Tai Ping è anche una sorta di guida spirituale. Conosce profondamente l'animo umano ed è attraverso i suoi insegnamenti che Alex perfezionerà il "viaggio astrale", una dimensione onirica dove è possibile, tramite la meditazione, accedere alla conoscenza di cui è capace la mente. Negli incubi che lo tormentano, Alex deve confrontarsi con visioni terrificanti e, soprattutto, una strana immagine sfocata, come un'ombra nera, sinistra, angosciante, che lo insegue in un bosco. Grazie a Tai Ping, Alex ritrova la serenità e la fiducia nelle proprie capacità, e soprattutto la convinzione che la chiave per sconfiggere le proprie paure risiede in se stesso. Arriverà a coronare il suo sogno: dimostrare che anche nei momenti più bui, la meta più impossibile può essere raggiunta

Frozen River - Fiume di ghiaccio

Regista: Courtney Hunt
Cast: Melissa Leo, Misty Upham, Charlie McDermott, Mark Boone Junior, Michael O'Keefe, Jay Klaitz, Bernie Littlewolf, Dylan Carusona, Michael Sky
Genere: Drammatico
Durata: 97 min
Distributore: Archibald Enterprise Film

Trama: Ray Eddy, due figli a carico, è stata abbandonata dal marito che ha sperperato al gioco tutti i soldi con i quali la donna pensava di potersi comprare una casetta prefabbricata. Per sbarcare il lunario, la donna aiuta i lavoratori clandestini, cinesi e pachistani, a entrare illegalmente negli Stati Uniti, dal Canada, attraverso il fiume congelato St. Lawrence. Al suo fianco Lila Littlewolf, una giovane nativa Mohawk, la quale, da quando le è stato sottratto il figlio, si è chiusa in un disperato e silenzioso dolore. Nel deserto bianco di una distesa di ghiaccio arida e incolore, le due donne, vincendo un’iniziale ovvia diffidenza, finiranno per unire i loro destini, vedranno crescere la loro tacita intesa, e l’illusione di poter dare un futuro migliore ai loro figli

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venerdì 6 marzo 2009

The Wrestler

Regista: Darren Aronofsky
Cast: Mickey Rourke, Evan Rachel Wood, Marisa Tomei, Ajay Naidu, Mark Margolis, Ernest Miller, Gregg Bello
Genere: Drammatico, Azione, Sport
Durata: 105 min
Distributore: Lucky Red Distribuzione

Trama: Dopo le tristi morti di alcuni celebri performers del WWE (World Wrestling Entertainment), come Eddie Guerrero e Chris Benoit, The Wrestler è un film particolarmente attuale. È la storia di un atleta professionista - Randy The Ram Robinson (Mickey Rourke) - che, dopo aver goduto di grande successo, non riesce a rassegnarsi a una maturità passata fuori dal ring.
A vent'anni di distanza da uando calcava le scene ed era all'apice della carriera, va avanti ad esibirsi nelle palestre e nei licei del New Jersey, trascurando la figlia (Evan Rachel Wood), ormai cresciuta.
L'unica cosa che conti, per Randy, sembra essere il brivdio della performance e l'affetto dei supporter, che ancora si ricordano di lui.
Quando, dopo essere stato colto da un infarto nel corso di una performance, viene invitato dal medico a interrompere definitivamente l'attività agonistica e a cessare la dieta di steroidi che aveva sempre seguito, Randy sembra approfittare dell'occasione per tornare in contatto con la figlia e allacciare una relazione con una spogliarellista (Marisa Tomei), dalla bellezza ormai sfiorita
Ma è solo un'illusione: il richiamo del ring è troppo forte e presto tornerà a fare ciò che sa fare meglio

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Watchmen

Regista: Zack Snyder
Cast: Jeffrey Dean Morgan, Jackie Earle Haley, Carla Gugino, Billy Crudup, Stephen McHattie, Matt Frewer, Matthew Goode, Patrick Wilson, Malin Akerman, Niall Matter, Dan Payne, Apollonia Vanova, Jerry Wasserman
Genere: Fantastico
Durata: 163 min
Distributore: Universal Pictures

Trama: Tratto da una serie a fumetti autoconclusiva della casa DC comics (la stessa di Batman e Superman), poi convertita in graphic novel, Watchmen è ambientato in un universo parallelo e molto simile al nostro.
L'anno è il 1985 e il teatro è un America dipinta a tinte fosche, in cui la gente è abituata a vedere girare vigilantes mascherati per le strade.
Uno speciale dispositivo, denominato Orologio del Giudizio, segnala il livello di tensione nei rapporti con il principale antagonista statunitense, l'impero sovietico, ed è permanentemente fisso su mezzanotte meno cinque.
In questo contesto l'omicidio dell'ex-vigilante The Comedian (Jeffrey Dean Morgan), al secolo Edward Blake innesca una serie di eventi drammatici e potenzialmente devastanti.
Intenzionato a indagare sulla morte del collega, l'eroe mascherato Walter Kovacs (Jackie Earle Haley), in arte Rorschach, scoperchia un verminaio di cospirazioni e complotti, che hanno come obbiettivo finale la distruzione e il discredito di tutti i super-eroi presenti e passati e un possibile olocausto del genere umano.
Determinato a evitare il peggio, cercherà l'aiuto dei vecchi compagni della legione dei super-eroi

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La pantera rosa 2 (Pink panther 2)

Regista: Harald Zwart
Cast: Steve Martin, Jean Reno, Emily Mortimer, Andy Garcia, Yuki Matsuzaki, Alfred Molina, Aishwarya Rai, John Cleese
Genere: Commedia
Durata: n.d.
Distributore: Sony Pictures

Trama: Quando vengono sottratti degli importantissimi gioielli provenienti da tutto il mondo, incluso l'inestimabile Diamante della Pantera Rosa, l'ispettore capo Dreyfus (John Cleese) è costretto ad assegnare Clouseau (Steve Martin) ad una squadra di esperti e detective internazionali che hanno il compito di smascherare il ladro e recuperare gli oggetti rubati

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Due Partite

Regista: Enzo Monteleone
Cast: Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Valeria Milillo, Claudia Pandolfi, Alba Rohrwacher
Genere: Drammatico
Durata: 94 min
Distributore: 01 Distribution

Trama: Una commedia dolce-amara sul mondo femminile. Due epoche, due modi di essere donne. Anni Sessanta: una partita a carte per stare insieme. Ogni giovedì pomeriggio quattro amiche si raccontano amori e tradimenti, teorizzando la maternità, la vita e i problemi del matrimonio. Litigano, ridono, parlano con complicità e un po' di cinismo.Trent'anni dopo: le figlie si ritrovano al funerale di una delle madri. Sono le stesse bambine che, durante le partite a carte, giocavano nella stanza accanto. Come le loro madri, si confidano sogni e paure, il tempo che passa, il rapporto con il lavoro, il desiderio di maternità. Sono passati decenni ma l'identità femminile sembra inalterata, nonostante la carriera e l'emancipazione; essere donna significa oggi come allora energia, allegria, fatica e dolore

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Verso l'Eden (Eden is West)

Regista: Constantin Costa Gavras
Cast: Riccardo Scamarcio, Juliane Köhler, Ulrich Tukur, Anny Duperey, Antoine Monot Jr., Eric Caravaca, Michel Robin, Konstandinos Markoulakis, Florian Martens, Ieroklis Michaelidis, Bruno Lochet, Kristen Ross
Genere: Drammatico
Durata: 111 min
Distributore: Medusa

Trama: Elias è un giovane clandestino che si getta a mare nel momento in cui le motovedette della guardia costiera greca stanno per catturarlo. Approda sulla spiaggia dell'Eden, un villaggio di vacanze per turisti ricchi. Trovati degli abiti da inserviente viene scambiato per tale e richiesto di prestazioni. Le quali sono lavorative (facchino, idraulico) ma anche sessuali (sia da parte del capo del personale che di una vacanziera tedesca con famiglia ad Amburgo). Costretto a fuggire se non vuole essere arrestato ha una meta precisa: Parigi. Un mago prestigiatore, con cui ha dovuto collaborare per uno spettacolo di intrattenimento per gli ospiti, gli ha detto di andarlo a trovare al Lido.C'era una volta Costa-Gavras, un regista in grado di scuotere gli animi, colui che aveva saputo provocare dibattiti intensi con film come Z. L'orgia del potere, La confessione e, successivamente, Missing o Music Box. Anche i suoi film più legati a vicende specifiche come L'affare della sezione speciale e Betrayed riuscivano sempre a far reagire nervi scoperti della società. C'è oggi un regista che arriva buon ultimo nel raccontare le vicende legate alle migrazioni che confeziona un "Romanzo del clandestino bello" che sta a mezza via tra un'"Alice nel Paese delle Non Meraviglie" e "Il non favoloso mondo di Elias". Perché il tema è di quelli importanti che ben si collocherebbe nella filmografia costagavriana. Peccato però che il viaggio di Elias sia costituito dalla somma delle inverosimiglianze tutte magari possibili se prese singolarmente ma con uno straordinario effetto favolistico (anche se non necessariamente con happy end) nell'accumulo che le rende spesso risibili. Lasciamo agli spettatori inanellare, scena dopo scena, gli accadimenti che vedono il protagonista al centro. Tutto questo va detto fatta salva l'interpretazione di Riccardo Scamarcio il quale recita anche troppo bene tra una turista vogliosa, una venditrice di volatili un po' in carne e due camionisti tedeschi gay solo apparentemente pericolosi. C'è modo e modo di affrontare il complesso tema dell'emigrazione clandestina. Quello scelto dal regista greco è il meno credibile

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Live! - Ascolti record al primo colpo

Regista: Bill Guttentag
Cast: Eva Mendes, David Krumholtz, Eric Lively, Katie Cassidy, Jeffrey Dean Morgan, Rob Brown, Andre Braugher, Jay Hernandez, Monet Mazur
Genere: Commedia
Durata: 95 min
Distributore: Moviemax

Trama: Divertente commedia scritta e diretta da Bill Guttentag, con Eva Mendes, David Krumholtz e Eric Lively. Dall’intuizione di un regista nasce un reality show nel quale i personaggi si affrontano a colpi di roulette russa e di umorismo nero, spingendo lo show verso un finale indimenticabile

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Cinema Universale d'Essai

Regista: Federico Micali
Cast: -
Genere: Documentario
Durata: n.d.
Distributore: Fandango

Trama: Un nuovo cinema Paradiso, l’ “Universale”, via Pisana quartiere Pignone, avviato alla fine degli anni ’40, chiuso il 30 dicembre 1989, è qui raccontato negli usi e nei costumi, e negli scostumati abusi….”. In effetti, come giustamente detto da Marino Biondi, ricordare oggi il cinema Universale è come pensare ad una saporita, sgargiante commedia mimica, dove la gioiosa, irriverente, generosa, caustica, per non dire cinica linfa vitale faceva da padrona. Quella energia indefinita e indefinibile che è alla base della fortuna della “fiorentinità” cinematografica, e di cui i vari Benigni, Benvenuti, Nuti, Pieraccioni, ecc. si sono sapientemente serviti, nobilitandola al contempo.La paradossale vita di questo cinema sarà narrata, durante il periodo segnato dal passaggio dalla P38 alle Timberland, dal pane con l'olio alle merendine preconfezionate, ossia fra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta. Un cinema, l’Universale, certamente tra i più malfamati, ma che nella sua media di trecento spettatori al giorno diveniva nei fatti uno dei luoghi di “culto” dei giovani, e non solo, uno dei luoghi in cui per lo meno una volta si era stati, e che tutti conoscevano. Un luogo “osteggiato” ma nel quale si proiettavano pellicole d’Autore per un pubblico sicuramente non “eletto”. E così accadeva che mentre la “gente bene” occupava le prime visioni, ove peraltro i film di autentico “successo” erano gli Erotici all’italiana, con una grande messa in scena di nudità e doppi sensi, lo spettatore dell’Universale, fra un grido e l’altro, poteva “agitatamente” seguire le personali di Pasolini, di Bergmann, Allen, Landis, ecc..Si perché buona parte degli astanti erano capelloni, sudici e drogati, e quel cinema andava chiuso e buonanotte, come se il problema droga fosse solo colpa dell’Universale, mentre purtroppo era un problema radicato nella storia e nella natura umana, come recenti studi antropologici hanno dimostrato. E così via le chiamate alla polizia, per schiamazzi, per rissa, o per qualunque cosa d’altro, come del resto anche la cronaca si ragguaglia: “Al cinema Universale troppe urla in sala e arriva la polizia” (15 aprile 1989), “Pubblico turbolento, il 113 interviene al cinema Universale. Al film la Retata arriva la polizia” (19 Novembre 1989).Questa sembra proprio una scena di un film, la retata organizzata durante la proiezione della “Retata” in quel lontano venerdì 17 novembre 1989, sì pare proprio una storia da film, e pensare che invece è la cruda realtà, lascia semplicemente sbigottiti. Certo è che al tempo nessuno pensava a come quel cinema, nel suo essere d’essai, potesse essere nel suo piccolo una scuola sui generis, una forma d’acculturazione, al fatto che esisteva il ciclo “Richieste degli Spettatori”, e che gli stessi scegliessero come loro pellicole preferite Jodorosky anziché Mel Brooks, per non dire Eliot Gould nessuno al tempo ci pensava, anche perché all’Universale era quasi impossibile seguire per intero la trama di un film durante gli spettacoli serali, tanta era la voglia dello spettatore di partecipare, di dire la sua, d’inveire, di dare consigli, d’inventare puri neologismi corporali (Abburraccigagnene), era veramente un gran canaio fatto di strilli, berci ed “edonistici peti”.Raccontare la storia del cinema Universale, chiuso definitivamente il 30 dicembre 1989, narrare le gesta di questi “folli” individui, inconsapevoli rinnovatori e continuatori della tradizione della Commedia dell’Arte, se non addirittura del Carnevale bacthinianamente percepito, è in fondo dispiegare alla memoria i sogni, le passioni e le speranze di ognuno di noi, di quel Io collettivo della nostra città di Firenze